Manovra 2025, i Consumatori: “Non fa abbastanza per chi ha meno, concentrare le risorse sui veri poveri”

La Manovra economica non fa abbastanza per i ceti meno abbienti. Le risorse devono concentrarsi di più tra i veri poveri”.

La parola passa alle parti sociali mentre la Legge di bilancio approda alla Camera dopo la firma del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il testo è pronto per l’esame del Parlamento e già si annunciano modifiche.

Giancarlo Giorgetti e Giorgia Meloni in Aula
Manovra 2025, i Consumatori: “Non fa abbastanza per chi ha meno, concentrare le risorse sui veri poveri” (Ansa Foto) – notizie.com

I sindacati medici Anaao, Cimo e gli infermieri Nursing Up hanno proclamato uno sciopero per il 20 novembre, sostenendo che i fondi stanziati in Manovra non siano abbastanza. E oggi, venerdì 25 ottobre, arrivano le polemiche delle associazioni dei consumatori.

Il tema è quello del Bonus stipendi per chi guadagna fino a 40mila euro, che secondo l’Unione nazionale dei consumatori (Unc) non è equo e non concentra i fondi sui veri poveri: “Viste le scarse risorse che ci sono, non c’è bisogno di arrivare fino alla soglia dei 40mila euro. Chi vive con questo reddito non è certo ricco, ma non fatica ad arrivare alla fine del mese”. Abbassare lo scaglione è dunque la richiesta, in modo da “aumentare le risorse per la povertà assoluta e relativa”. Così, ai nostri microfoni, Mauro Antonelli, nel Consiglio direttivo dell’Unc.

L’altro tasto dolente sono le accise su luce e gas. Salvo modifiche, “il governo ha ripristinato gli oneri di sistema. Graveranno anche questi sui meno abbienti”. 

Il dato Istat: scende la fiducia di consumatori e imprese

Intanto, secondo le stime Istat, il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese scende e secondo gli italiani il futuro non è roseo. “Gli annunci e le indiscrezioni che hanno preceduto la Manovra” sono una delle cause che hanno convinto i cittadini che essa non avrà effetti positivi sulla loro vita.

L’Istat rileva un peggioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e futura da parte dei consumatori, e il clima economico è in calo. Per quanto riguarda le imprese invece, l’indice di fiducia diminuisce nella manifattura mentre cresce nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio.

Si tratta di una stima, ma il clima peggiora portandosi su un livello minimo da aprile 2021. “L’indice di fiducia dei consumatori evidenzia un’evoluzione sfavorevole dovuta principalmente a un deterioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e a un peggioramento delle aspettative”, scrive l’Istat in una nota.

Mauro Antonelli, nel consiglio direttivo dell'Unione consumatori italiani
Il dato Istat: scende la fiducia di consumatori e imprese (Foto social) – notizie.com

Anche se la Manovra del governo può avere influito solo marginalmente sulla flessione, visto che la raccolta dei dati avviene nei primi 15 giorni del mese e il governo l’ha approvata il 15 ottobre, è chiaro che gli annunci e le indiscrezioni che l’hanno preceduta non hanno per il momento convinto gli italiani sugli effetti che può avere nella soluzione dei loro problemi e di quelli del Paese in generale”. Lo ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc) commentando il dato Istat.

Antonelli ribadisce il concetto a Notizie.com, aggiungendo che “le bozze uscite sui media, le dichiarazioni politiche di quanto era previsto in Manovra, che poi sono state cambiate, corrette o smentite, non hanno sortito l’effetto sperato”. 

Eppure la narrazione politica è diversa e promette meno tasse ai lavoratori e maggiori sussidi alle famiglie, oltre che più “sacrifici” a carico di banche e assicurazioni.

La Manovra dovrà essere approvata entro il 31 dicembre 2024 per evitare l’esercizio provvisorio. Vale 28,5 miliardi di euro e punta a due misure principali: il taglio del cuneo fiscale e la riduzione delle aliquote Irpef. Entrambi i capitoli valgono complessivamente 17 miliardi. All’attenzione, anche i fondi per le pensioni minime, le iniziative indirizzate a imprese e lavoro e alle banche.

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