“Col cambio dell’ora solare o legale c’è un’impennata di infarti, non dobbiamo fare drammi ma la comunità scientifica è contraria“.
Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre torna l’ora solare, precisamente alle 3.00 dovremo spostare le lancette dell’orologio un’ora in dietro. Avremo la possibilità di dormire un’ora in più, ma le giornate si accorceranno portandoci sempre più verso l’inverno.
Ormai da diversi anni si discute sulla possibilità di eliminare l’ora legale e lasciare quella solare per dodici mesi, anche perché la comunità scientifica spesso si è pronunciata sugli effetti negativi che può avere sulla salute. “Quando cambia l’ora legale o solare il lunedì successivo c’è un’impennata di infarti nella popolazione. C’è un effetto sulla resilienza, sulla salute delle persone più fragili e sensibili al cambiamento”, così commenta il neurologo Liborio Parrino parlando di questo periodo contattato da Notizie.com.
“Noi presidenti delle società scientifiche europee del sonno tra Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Svezia e Svizzera ci siamo riuniti a Leningrado già nel 2019, e abbiamo detto no al cambio dell’orario. Ce ne dovrebbe essere uno solo tutto l’anno. Siamo favorevoli a scegliere quello solare dell’inverno. Guardando gli studi che poi si conducono in America possiamo parlare di unanimità nella comunità scientifica”.
Scelta che, come raccontato dallo specialista, dimostra semplicemente la natura dell’uomo: “Anche i popoli primitivi ancora esistenti, come hanno studiato in Tanzania e Bolivia, d’estate dormono 6.40 ore e in inverno 7.20. Anche loro sono condizionati dalla luce, quando c’è si dorme meno e si caccia di più, si fa il raccolto. Si adattano alla luce senza fare cambiamenti drammatici come invece accade da noi”.
Non dobbiamo fare un dramma per il ritorno dell’ora solare, anzi Parrino ci scherza su tirando in ballo anche il campo dei media: “Torna l’ora solare e sono contentissimo, dormirò un’ora in più domenica mattina. Finalmente si torna all’orario normale della natura. Io non riesco a capire, tutti gli anni, voi poveri giornalisti che siete costretti a inseguire gli specialisti del settore per raccontare la stessa terribile e tragica fantozziana situazione”.
“Il cervello vuole dormire nelle ore di buio, bisogna accettare il fatto che siamo esseri umani. Quando tra 10-50 anni ci saranno le manipolazioni genetiche o l’intelligenza artificiale che cambierà il mondo, forse accadrà qualcosa di differente. Ma finché saremo come l’homo sapiens dobbiamo dormire quando è buio ed essere svegli quando c’è la luce”, commenta ancora Parrino.
Ma siamo davvero sulla strada sbagliata in una società che corre troppo veloce? Lo specialista non ha dubbi: “La gente, ormai, vive dentro una dimensione che non è legata a dei sincronizzatori sociali e familiari come quando c’era Carosello e dopo si andava a dormire. Prima c’erano delle gabbie e dei cancelli che si aprivano e si chiudevano. La gente ora fa quello che vuole: manda messaggi alle 2 di notte, guarda la tv fino a mezzanotte è mezzo. Invece alle 9 di sera scatta il coprifuoco, possiamo dire una sola parola “domani”. È finita la giornata niente pc, niente tablet, computer, poca tv, parlare a bassa voce e non incazzarsi. Mangiare poco e lontano dal sonno, non troppo da far però venire fame di notte. Sono cose che le nostre nonne sapevano, non serviva un professore universitario a dirle. Abbiamo perso il senso dell’ovvio, siamo storicamente ridicoli”.