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Hacker e dossieraggio, dalla mail di Mattarella spiata alle informazioni su La Russa: tutti i big nel mirino

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Giovanna Sorrentino

Dalla mail di Mattarella a Ignazio La Russa: la lista delle personalità di spicco finite nel mirino degli hacker è molto lunga. 

I fatti che via via stanno emergendo sull’inchiesta di Milano arrivano fino al Quirinale. La rete di hacker dedita allo spionaggio industriale, finita nel mirino della Dda di Milano e della Procura nazionale antimafia, avrebbe clonato o utilizzato in maniera abusiva un indirizzo email del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Hacker e dossieraggio, dalla mail di Mattarella spiata alle informazioni su La Russa: tutti i big nel mirino – notizie.com

Le indagini hanno portato a sei misure cautelari. Quattro ai domiciliari con il braccialetto elettronico (l’ex poliziotto Carmine Gallo, Nunzio Calamucci, Giulio Corneli e Massimo Camponovo). Per altri due indagati è scattata l’interdizione alla professione per sei mesi. Sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere, accesso abusivo a sistema informatico, corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e intercettazione abusiva e favoreggiamento. Le banche dati bucate sono i depositi di dati strategici delle forze dell’ordine, delle Entrate e della Banca d’Italia.

Nunzio Samuele Calamucci, consulente informatico e investigatore privato che faceva affari con l’ex super poliziotto Carmine Gallo lascia intendere di aver clonato o usato in modo illegale un indirizzo assegnato a Sergio Mattarella, per il tramite di un gruppo denominato Campo Volo. La notizia è del Corriere della Sera che cita gli atti dell’inchiesta e in particolare alcune intercettazioni. Mille pagine di ordinanza raccolgono tutto il materiale investigativo, che gli inquirenti stessi definiscono “inquietante”. 

In riferimento all’indirizzo del Capo dello Stato, Calamucci si sarebbe raccomandato, non sapendo di essere intercettato: “Stampatela da una stampante non riconducibile”. E ancora: “Noi l’abbiamo spedita a venti persone, più tre mail, una mail intestata a Mattarella con nome e cognome che se vanno a vedere l’account è intestato al presidente della Repubblica e non vorrei che gli rompano il c***… lo vedono che è diverso”.

Non solo Mattarella. Nel mirino degli hacker anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e il figlio Geronimo. In particolare negli atti emerge un’intercettazione di maggio 2023 in cui Enrico Pezzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, negli uffici della società di investigazioni, chiede di fargli un report su di lui.

Appoggi con la mafia e i servizi segreti anche stranieri

Secondo gli 007, Calamucci avrebbe avuto “a disposizione” un “hard disk contenente 800mila Sdi”, cioè le informazioni della banca dati delle forze dell’ordine. La presunta associazione avrebbe avuto “appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri”. Lo scrive il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Francesco De Tommasi, spiegando che il gruppo riconducibile alla società Equalize ha una struttura “a grappolo”. Ogni presunto componente avrebbe a sua volta avuto contatti nelle forze dell’ordine e nelle pubbliche amministrazioni. Lo scopo? “Reperire illecitamente i dati”.

Per i pm il presunto gruppo rappresentano “un pericolo per la democrazia di questo Paese”. Il gip Fabrizio Filice ha anche posto sotto sequestro, oltre alla Equalize, anche Mercury Advisor srls e Develope and Go srls. La prima è la società di investigazioni di Pazzali, il cui amministratore delegato è Gallo.

L’organizzazione “a grappolo”: come funzionava (Ansa Foto) – notizie.com

Tra le vittime dello spionaggio ci sono anche il presidente del Milan Paolo Scaroni, i giornalisti Giovanni Dragoni del Sole 24 ore, Giovanni Pons de La Repubblica, Virginia von Furstenberg, nipote defunta di Gianni Agnelli, Ginevra Caprotti della famiglia Esselunga. E ancora il banchiere Massimo Ponzellini. Gallo avrebbe effettuato anche “accertamenti”, su richiesta di Pazzali, su persone vicine politicamente a Letizia Moratti quando era candidata alle elezioni regionali in Lombardia nel 2023, con lo scopo, scrivono i pm, di “mettere in cattiva luce” la sua immagine, “favorendo così la candidatura di Attilio Fontana“. 

Le informazioni sensibili sarebbero state prelevate su commissione con lo scopo di essere rivendute. Informazioni che riguardavano conti correnti, precedenti penali, dati fiscali, sanitari e altre. Nel mirino degli inquirenti è finito tra gli altri Leonardo Maria Del Vecchio, che avrebbe chiesto e ottenuto informazioni sui fratelli per questioni di eredità. E anche sull’allora fidanzata, modella e attrice Jessica Michel Serfaty e il braccio destro Marco Talarico.

Indagati anche Marco Arpe e il fratello Fabio per accesso abusivo alla filiale di Alessandria della Bpm. Ancora, l’ad di Banca Profilo Fabio Candeli e Filvio Pravadelli, ex di Publitalia e direttore generale della Veneranda Fabbrica del Duomo. Quest’ultimo avrebbe fatto spiare l’ex genero Alex Britti per via della separazione da sua figlia.

Tra i committenti anche il gruppo Erg tramite quattro manager (indagati) e la Barilla (indagato il responsabile della sicurezza). In entrambi i casi avrebbero richiesto informazioni su alcuni dipendenti. Nel primo caso per un caso sospetto di insider trading e nel secondo caso per scoprire se avesse passato notizie a un quotidiano.

Meloni: “Io spiata già alla fine del governo Draghi”

Non siamo al sicuro. Gli hacker sono più avanti”. Così, il ministro della Giustizia Carlo Nordio al Corriere della Sera, commentando l’inchiesta. “C’è un gap da colmare tra le capacità criminali, le nostre dotazioni tecnologiche e la normativa”. Il Guardasigilli ritiene che le istituzioni debbano allinearsi “anche lavorando con la fantasia. Prevedere anziché inseguire le loro mosse”. La captazione dei dati, aggiunge, “non è nulla rispetto al vero pericolo imminente: la manipolazione con l’IA creerà fake news in grado di fare danno”.

Le inchieste dicono che il dossieraggio su di me è cominciato già alla fine del governo Draghi, quando si capiva che sarei potuta andare al governo”. Lo ha dichiarato la premier Giorgia Meloni nell’ultimo libro di Bruno Vespa. “Mi aspetto che la magistratura vada fino in fondo” e ancora “nessuno stato di diritto può tollerare una cosa del genere”. 

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dato mandato al capo della polizia Vittorio Pisani di acquisire gli atti dell’indagine per avviare verifiche “su ipotizzati accessi abusivi alle banche dati del Ministero o sull’utilizzo illecito delle stesse”. Il Viminale è già al lavoro da prima dell’inchiesta di ieri per rafforzare la sicurezza informatica.

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Giovanna Sorrentino