Cambio residenza per non pagare l’IMU: molti usano questo escamotage legale

È possibile beneficiare dell’esenzione sull’IMU per la prima casa anche nel caso in cui si assiste ad un familiare disabile? Cosa prevede la legge.

L’Imu (Imposta municipale propria) è l’imposta, introdotta nel 2012, dovuta da chiunque possieda immobili, terreni agricoli e aree edificabili sul territorio nazionale. Come per altri tributi, anche per l’Imu esistono dei casi di esenzione, fra tutti quello per le prime case.

Esenzione Imu
Cambio residenza per non pagare l’IMU: molti usano questo escamotage legale (Notizie.com)

Per prima casa, ai fini Imu, si intende l’abitazione in cui un soggetto risiede anagraficamente ed ha la dimora abituale. Sul punto, però, in molti si chiedono cosa accade nel caso in cui è necessario trasferire la propria residenza per assistere una persona disabile. Vediamo cosa dice la legge in merito e se si perde l’esenzione Imu.

Congedo legge 104, come ottenere l’esenzione Imu per la prima casa

Il congedo legge 104 è un periodo di assenza dal lavoro, sino ad un massimo di due anni, richiesto dal lavoratore per assistere un parente disabile. Questo può essere garantito a tutti i lavoratori, ma bisogna rispettare dei requisiti, tra cui quello di dimostrare di convivere con il familiare disabile.

Assistenza disabili
Congedo legge 104, come ottenere l’esenzione Imu per la prima casa (Notizie.com)

Il lavoratore, dunque, dovrà spostare la propria residenza in casa della persona da assistere, procedura che potrebbe far perdere il requisito per ottenere l’esenzione Imu sulla prima abitazione. Secondo quanto stabilito dalla legge, l’imposta municipale propria non deve essere versata per gli immobili, ad eccezione di quelli considerati di lusso, in cui si risiede anagraficamente e dove si ha la dimora abitualmente.

In realtà, per non perdere l’esenzione sulla prima abitazione, esiste un metodo assolutamente legale: la residenza temporanea. Questa può avere una durata massima di 12 mesi ed essere richiesta al Comune specificando la motivazione. Una volta accolta la domanda, gli uffici competenti provvederanno ad inserire il richiedente nel registro della popolazione temporanea. In questo modo, l’esenzione Imu rimarrà valida.

Per dimostrare il requisito della coabitazione fra il lavoratore ed il familiare che necessità dell’assistenza, così da ottenere il congedo legge 104, bisognerà, però, richiedere la residenza temporanea prima di presentare la domanda all’Inps.

Esiste, però, un limite ed è appunto quello relativo alla durata della residenza temporanea che può essere di 12 mesi, allo scadere di questo termine la residenza viene considerata definitiva. La durata del congedo legge 104 è, invece, di massimo 2 anni. Tutto ciò si traduce nel fatto che l’esenzione per la prima abitazione in questi casi può essere richiesta solo per un massimo di un anno.

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