Giornata europea contro lo spreco alimentare: “Troppo cibo sprecato a causa della grande distribuzione”. Ecco i consigli per ridurre i rifiuti.
Oggi, 28 ottobre, si celebra la Giornata Europea contro lo spreco alimentare, un modo per cercare di restituire valore al cibo. La Confcommercio Trentino ha evidenziato come nel 2024 lo spreco di prodotti alimentari sia aumentato del 45.6% rispetto all’anno precedente. Ogni settimana si gettano quasi 700 grammi di cibo pro capite nella spazzatura.
Ma quali sono i consigli per ridurre i rifiuti? La Bollati sottolinea: “Dobbiamo preferire i mercati e i piccoli produttori, la filiera corta, così andremo a fare una programmazione precisa della spesa. Scegliendo alimenti sfusi e freschi ti obbliga a organizzare tutto molto bene. Se non comprate niente a lunga conservazione è difficile pensare che possiate generare rifiuti e comportare degli sprechi. Evitate gli alimenti imballati, in modo da evitare anche di generare rifiuti di plastica. Un altro consiglio utile è quello di fare molta autoproduzione. Noi non compriamo niente di precotto o surgelato, questo ci aiuta anche a gestire gli avanzi in maniera differente e dunque evitare di creare degli sprechi”.
I numeri continuano a salire e preoccupano gli esperti da sempre convinti che ciò che viene gettato potrebbe essere gestito per chi invece ha meno fortuna e da mangiare ne ha veramente poco. “Se i pomodori invece di pagarli 40 centesimi al chilo li pagassimo 3 euro, forse faremo più attenzione a quanti comprarne e a come usarli. Si dovrebbe tornare a dare un valore al cibo, perché coltivarlo è faticoso e non è facile. Nella grande distribuzione i prezzi sono troppo bassi per questo poi ci sono degli sprechi. Ma in fondo 12 uova per 80 centesimi cosa possiamo mangiarci? Quante sofferenze ci sono dietro?”, così parla Elena Bollati di Famiglia Rifiuti Zero a Notizie.com invitando a quella che dovrebbe essere una vera e propria rivoluzione alimentare.
La grande distribuzione, sempre secondo la Famiglia Rifiuti Zero, ci porta ad acquistare alimenti che non ci servono e che non consumeremo generando di conseguenza anche degli sprechi alimentari. Veniamo incuriositi dalla vastissima possibilità di scelta, veniamo bombardati da informazioni, numeri e prodotti che alla fine terminano in fondo alla dispensa, dimenticati e costretti a finire nel secchio.
Per molti quella dello la lotta contro lo spreco alimentare, che da diversi anni ha una Giornata Europea per sensibilizzare su un problema che tocca il mondo da diversi decenni, nasce con uno switch. Elena Bollati lo spiega così: “Il cambiamento arriva quando si diventa genitori, perché si inizia a guardare non solo al proprio futuro, ma anche e soprattutto a ciò che viene dopo”.
E i più ricettivi sono sicuramente i bambini: “I miei figli, che vivono questa cosa da quando sono nati, alcune cose le vedono come normali. Non compriamo biscotti, merendine, nulla di quello che è solito fare la gente comune, infatti a colazione mangiamo solo cose preparate da noi. Ci vuole pochissimo a fare una torta, abbiamo il pane, le nostre marmellate. Per loro è strano quando andiamo in vacanza mangiare biscotti o dolci quando non abbiamo l’occasione e la possibilità di farli”.
Un regime che non è però dittatoriale perché la donna specifica di non vietare ai suoi figli di mangiare nulla, soprattutto quando sono invitati alle feste da amici. “Non vengono bullizzati per questo atteggiamento, anzi quando si scambiano le merende con i compagni sono molte le mamme che mi vengono a chiedere le ricette“, conclude la Bollati.