Il Parlamento di Israele nelle scorse ore ha approvato due leggi che di fatto mettono al bando l’Agenzia Onu Unrwa.
“L’attuazione delle leggi potrebbe avere conseguenze devastanti per i rifugiati palestinesi nei Territori Palestinesi Occupati, il che è inaccettabile”. A parlare è Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite.
Nelle scorse ore, infatti, Israele ha varato due leggi che mettono di fatto al bando l’Unrwa, Agenzia dell’Onu per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente. Il motivo è da ricercare nel fatto che lo Stato ebraico accusa di connivenza con Hamas l’Agenzia. Alcuni suoi dipendenti infiltrati, infatti, avrebbero partecipato al massacro del 7 ottobre 2023.
L’accertamento di tali fatti è ancora oggetto di inchieste, ma l’Unrwa e le sue strutture nella Striscia di Gaza sono state bersagliate numerose volte nell’ultimo anno. Tel Aviv ha sempre affermato che le scuole per i rifugiati, ad esempio, erano in realtà utilizzate dai terroristi come copertura. Le due leggi varate dalla Knesset, il Parlamento di Israele, impedirebbero le attività dell’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite in Israele e vieterebbero ai funzionari israeliani di collaborare con l’agenzia e i suoi dipendenti.
“Invito Israele – ha detto Guterres – ad agire coerentemente con gli obblighi previsti dalla Carta delle Nazioni Unite e con gli altri obblighi previsti dal diritto internazionale, compresi quelli del diritto umanitario internazionale e quelli relativi ai privilegi e alle immunità delle Nazioni Unite. La legislazione nazionale non può modificare tali obblighi. L’attuazione di queste leggi sarebbe dannosa per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese e per la pace e la sicurezza nella regione nel suo complesso. Come ho già detto, l’Unrwa è indispensabile”.
Fondata nel 1949, l’Unrwa si è poi radicata sul territorio. Nei territori palestinesi l’Agenzia Onu ha 13 mila impiegati, il 99% dei quali palestinesi. In tutto, con ben 30 mila dipendenti costituisce un’importante agenzia dell’Onu, attiva anche in Paesi come Siria, Libano, Giordania. Prima della guerra l’Unrwa gestiva 183 scuole, fornendo istruzione a 286.645 studenti, oltre a 22 centri sanitari primari e 7 centri di assistenza sociale e femminile. A Gaza c’erano anche 8 campi profughi, tra cui Jabalia, dove nell’ultimo mese le azioni israeliane hanno causato più di mille morti. Almeno 233 membri del personale dell’Unrwa sono stati uccisi a Gaza dall’ottobre 2023 e 190 delle sue strutture sono state danneggiate.
“La legislazione – ha detto il commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini – arriva dopo un anno di palesi violazioni della sicurezza del personale, delle strutture e delle operazioni umanitarie dell’Unrwa a Gaza, e dopo intense campagne diplomatiche del Governo di Israele che hanno preso di mira i donatori dell’Unrwa attraverso disinformazione per minare i finanziamenti. Le autorità locali israeliane stanno inoltre minacciando di sfrattare l’Unrwa dalla sua sede nell’occupata Gerusalemme Est e di sostituirla con insediamenti”.
Sul caso è intervenuta anche l’organizzazione Medici Senza Frontiere. Msf ha ricordato che l’Unrwa è il principale fornitore di servizi sanitari a Gaza anche per il trattamento di malattie croniche, la salute materno-infantile e le vaccinazioni. Ogni giorno, insomma, le équipe sanitarie delle Nazioni Unite forniscono oltre 15mila visite nella Striscia.
“L’Unrwa è un’ancora di salvezza per i palestinesi. – ha affermato Christopher Lockyear, segretario generale di Msf – Se attuato, il divieto di attività avrà implicazioni catastrofiche sulla terribile situazione umanitaria dei palestinesi che vivono a Gaza, così come in Cisgiordania, ora e per le generazioni future. Condanniamo fermamente questa decisione, che è il culmine di una campagna prolungata contro l’organizzazione”.