Negli Stati Uniti le elezioni vedono aperto lo scontro sui migranti tra Donald Trump e Kamala Harris. L’attacco è frontale.
Il candidato repubblicano ha attaccato la democratica, accusata di avere aperto le porte a milioni di migranti “criminali”.
Trump tuona senza mezze misure: “Con me l’invasione dei migranti finirà”. Poi attacca la sua avversaria: “Ha orchestrato il maggiore tradimento della storia americana, importando criminali dalle prigioni di tutto il mondo dal Congo al Venezuela”. In carica dal 2017 al 2021, il classe 1946 di New York vuole tornare Presidente e continua ad attaccare l’amministrazione precedente con la Harris che da vicepresidente di Joe Biden si è candidata per il ruolo.
La convinzione di Trump è quella di dover affrontare un nemico presente all’interno del paese: “Stiamo correndo contro una macchina di sinistra enorme, corrotta e anche maligna che sta gestendo il Partito Democratico. Sono intelligenti e feroci, sono il nostro nemico e dobbiamo sconfiggerli”. Il repubblicano ha anche risposto all’accusa della controparte che l’ha definito “fascista”, specificando: “Non sono un nazista, sono l’opposto di questo. La nuova linea di Kamala è che chiunque non la voti è un nazista. Però mio padre, un uomo meraviglioso e un tipo duro, mi ha insegnato a non usarla mai quella parola”.
Non sono mancate le freccatine di Trump, tra cui quella alla ex First Lady: “Michelle Obama è cattiva con me. Io ho cercato di essere gentile e rispettoso, ma lei ha aperto un vaso di pandora e non avrebbe dovuto farlo“. Il riferimento è legato agli attacchi della donna sabato scorso nel Michigan.
Il 5 novembre si svolgeranno le votazioni per l’elezione presidenziale negli Stati Uniti d’America e lo show di Donald Trump si è basato soprattutto sull’attacco di Kamala Harris.
La donna, rappresentante del partito democratico, ha risposto all’attacco, specificando: “Questa è una delle elezioni più importanti della nostra vita. Generazioni di americani prima di noi hanno combattuto per la libertà e ora il testimone è nelle nostre mani. Amo la vostra generazione perché siete ansiosi di vedere il cambiamento ed è giusto sia così”.
Non è mancata anche la presenza di manifestanti filo-palestinesi che hanno chiesto alla vicepresidente delle rassicurazioni: “Faremo tutto ciò che è in nostro potere per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Vi capisco, tutti vogliamo finisca questa guerra il più rapidamente possibile e che gli ostaggi vengano liberati“. Scortato dalla polizia il gruppo dei manifestanti è stato portato fuori mentre intonava il nome proprio della Harris.