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Esteri

Ucraina, storie di donne in prima linea per la ripresa: “Impegnate notte e giorno, non ci arrenderemo mai”

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Francesco Ferrigno

Donne in prima linea in Ucraina: mentre prosegue la guerra con la Russia, dal Paese aggredito arrivano numerose testimonianze.

Quasi nessuno credeva che avremmo potuto farcela”. Hanna Demydenko sognava una carriera nel marketing online quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Poco dopo, è diventata una paramedica militare, poi ha fondato un’organizzazione per aiutare i volontari e le loro famiglie. Suo marito si è unito al Battaglione Donbass.

Ucraina, storie di donne in prima linea per la ripresa: “Impegnate notte e giorno, non ci arrenderemo mai” (UN WOMEN FOTO) – Notizie.com

Quella di Hanna è solo una delle storie raccolte dai progetti in corso dall’Un Women, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’empowerment femminile. In Ucraina, insomma, le donne sono in prima linea e stanno guidando la ripresa, assumendo sempre più ruoli tradizionalmente riservati agli uomini nei settori della sicurezza, dei trasporti e dello sminamento.

Tutto ciò anche grazie al Women, Peace, and Humanitarian Fund che ha già distribuito 10 milioni di dollari alle organizzazioni guidate da donne. Secondo le stime dell’Onu, oltre la metà dei 14,6 milioni di persone bisognose di assistenza umanitaria in Ucraina sono donne e ragazze. Tra le protagoniste della ripresa, come già accennato, c’è Hanna Demydenko.

Abbiamo continuato a raccogliere i documenti necessari di coloro che sono stati uccisi e feriti. – ha detto Demydenko – Abbiamo preparato e consegnato un pacchetto completo di documenti alle famiglie e le abbiamo accompagnate durante tutto il procedimento legale, per ottenere riconoscimenti e benefici. Sosteniamo anche la riabilitazione delle veterane, in modo che possano tornare a case accessibili, avere un reddito stabile, cure mediche di qualità e comunità accoglienti”.

Secondo il Ministero della Difesa dell’Ucraina, all’inizio del 2024 erano quasi 67mila le donne arruolate nelle forze armate ucraine. “Non riesco a immaginarmi da nessun’altra parte. Non ho avuto un solo giorno di riposo”, ha raccontato Kseniia Mishyna, attualmente a capo di 4 villaggi gravemente colpiti dalla guerra nel distretto di Dniprovks a Bilozershchina. Kseniia coordina l’evacuazione sicura dei residenti, si procura beni essenziali, supervisiona la manutenzione delle reti elettriche e del gas. “Hai due mani, una per aiutare te stesso e la seconda per aiutare gli altri. Solo le persone stabili e sane non si arrendono, sognano e aiutano gli altri”, ha raccontato la donna.

“Ho chiesto ad un amico per un lavoro nell’esercito”

Iryna Klochko, invece, era una regista televisiva a Kiev. Oggi è un’analista dell’unità di intelligence aerea ucraina. Quando si è unita alle forze armate ha dovuto indossare un’uniforme maschile, non ne esistevano per le donne. “Ho chiesto a un amico di aiutarmi a trovare un lavoro nell’esercito. – ha ricordato Iryna – C’erano due opzioni: cecchino o decifratore. Non volevo essere un cecchino ma non sapevo nulla di codici. Ho imparato tutto dai miei compagni”.

Iryna Klochko era una regista televisiva (UN WOMEN FOTO) – Notizie.com

Un Women collabora con oltre 40 organizzazioni femminili in Ucraina e ha supportato oltre 100mila donne e ragazze attraverso i suoi programmi. “Finanziare organizzazioni guidate da donne e per i diritti delle donne nei Paesi colpiti da conflitti e guerre è fondamentale per una pace e uno sviluppo sostenibili. – hanno fatto sapere dalle Nazioni Unite – Le donne sono in prima linea nella guerra della Russia contro l’Ucraina. Donne e bambini che rappresentano quasi il 90% delle persone in fuga dalla guerra. Ma le donne sono anche attori umanitari, leader di comunità e fornitori di servizi per le loro famiglie”.

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Francesco Ferrigno