Laurea o lavoro? È il dilemma di moltissimi studenti alle prese con l’ultimo anno delle superiori. Da oggi nasce l’Osservatorio Permanente sull’Orientamento.
Fino a qualche tempo fa gli studenti erano lasciati sostanzialmente soli nell’orientamento scolastico. “Sempre stato un buco nero”, spiegano i presidi. E proprio dalla scuola nasce l’idea di accompagnarli in questa scelta importante per il loro futuro.
L’associazione nazionale presidi (ANP) in collaborazione con Gi EDU (Gi Group) e Fondazione ANP E.T.S. ha dato vista all’Osservatorio permanente sull’orientamento scolastico. Opererà sia nel passaggio tra medie e liceo che tra superiori e università.
“L’orientamento scolastico è stato sempre un buco nero della scuola italiana perché spesso portato avanti solo con indicazioni generiche. Vale a dire, facendo un esempio legato al passaggio dalle medie inferiori a quelle superiori, se hai un profitto scolastico positivo vieni indirizzato verso liceo classico e scientifico altrimenti verso il tecnico industriale. Non è ovunque così, per fortuna, ma purtroppo ci sono ancora oggi i residui di questa impostazione profondamente sbagliata a livello formativo”, così Mario Rusconi, Presidente Associazioni Nazionale Presidi Lazio, ha parlato a Notizie.com della rivoluzione in fatto di orientamento per quanto riguarda le nostre scuole.
Un cambiamento che faciliterà gli insegnanti ancor prima degli alunni: “Con l’Osservatorio la speranza è di dare una nuova traccia agli insegnanti, fornendo delle linee guida in realtà già fatte dal Ministero dell’Istruzione da tempo, che garantisca loro una formazione in grado di poter indirizzare i ragazzi in maniera corretta. Non si vuole più lavorare su decisioni dell’ultimo momento, ma si punta a far emergere talenti, desideri, propensioni e capacità già alle scuole medie per costruire così il futuro dei nostri giovani”.
Ma come sarà operativo l’Osservatorio Permanente sull’Orientamento Scolastico? Mario Rusconi porta avanti le sue idee, nonostante sottolinei che non fa parte del progetto, specificando: “L’Osservatorio dovrà andare a verificare i rapporti che ci sono tra le scuole e il grado successivo, cioè l’Università. Sarà importante verificare, anche in base alla media scolastica dello studente, quali sono le scelte successive da prendere“.
“Se vediamo studenti che hanno superato le scuole medie con bassi voti nelle materie scientifiche è importante intervenire, non semplicemente dire di andare al tecnico dove si studia meno cosa tra l’altro non vera. Dobbiamo far in modo che la formazione dell’ambito tecnico-scientifico e della lingua inglese, le due principali bestie nere per i nostri studenti, vengano rinforzate già nelle scuole medie“, così conclude il discorso il Presidente favorevole a dei cambiamenti che però siano migliorativi rispetto al sistema vigente. Attenzione dunque ai giovani che nel corso del tempo avranno bisogno di ulteriori spinte per prendere le decisioni accademiche giuste.