L’IFAB e la lotta contro le perdite di tempo: in serie C potrebbe essere sperimentata una regola che rivoluzionerebbe la vita dei portieri.
L’International Football Association Board (IFAB), l’ente responsabile delle regole del calcio, ha messo nel mirino le perdite di tempo causate dai portieri durante le partite. La Gazzetta dello Sport riporta che la norma attuale, che permette ai portieri di trattenere il pallone per un massimo di sei secondi, viene spesso elusa. Questo accade prevalentemente nei momenti critici delle partite, quando una squadra in vantaggio cerca di consumare il tempo a proprio favore.
Per arginare questa pratica, l’IFAB sta valutando l’introduzione di una nuova regola che sì prevede l’aumento del tempo a disposizione dei portieri da sei a otto secondi, ma che stavolta dovrà essere rigorosamente rispettato. Si pensa ad un sistema in cui l’arbitro avvia un conteggio visibile al momento in cui il portiere prende possesso della palla e segnala il superamento dei cinque secondi. Le penalità potrebbero includere la concessione di un calcio d’angolo o una rimessa laterale vicino all’area di rigore per la squadra avversaria.
La serie C come campo sperimentale: dalla terza serie una nuova rivoluzione?
La Serie C italiana è stata scelta come laboratorio ideale per testare queste modifiche prima della loro possibile adozione su scala globale. Questa decisione dimostra l’intenzione dell’IFAB e delle federazioni nazionali di utilizzare le leghe minori come banco prova per innovazioni significative, consentendo così una raccolta dati accurata e valutazioni dettagliate prima dell’introduzione ufficiale.
Oltre alla questione dei portieri, l’IFAB punta a migliorare anche la comunicazione in campo tra giocatori e arbitri. Prendendo spunto dalla regola introdotta durante gli Europei – che limita gli scambi con gli arbitri esclusivamente ai capitani – si mira ora a chiarire ulteriormente questa direttiva per assicurarne un’applicazione omogenea. L’obiettivo è minimizzare i conflitti ed ottimizzare la gestione delle partite attraverso canali comunicativi efficaci ed efficienti.
Queste innovazioni rappresentano passaggi cruciali nell’intento dell’IFAB di modernizzare il calcio e contrastare comportamenti considerati antisportivi o dannosi per lo spettacolo offerto dal gioco. La Serie C italiana emerge quindi come protagonista nella sperimentazione delle nuove normative sui portieri mentre il mondo del calcio attende con interesse i risultati degli esperimenti relativamente alla comunicazione sul terreno di gioco.
Vedremo se effettivamente questi esperimenti avranno un seguito e i portieri (la cui vita, in un trentennio, si è clamorosamente complicata, se è vero che fino al 1992 si poteva addirittura effettuare il retropassaggio all’estremo difensore) dovranno fare davvero attenzione a tenere il pallone tra le mani troppo a lungo.