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Cronaca

“A rischio la vita di milioni di persone”, l’allarme dei ricercatori sul cambiamento climatico nei giorni dell’ecatombe di Valencia

Published by
Francesco Ferrigno

Ecatombe a Valencia: la crisi climatica ed il climate changing stanno mettendo a rischio la salute e la vita di milioni di persone. Ecco di cosa parla il rapporto The Lancet.

Il disastro di Valencia, in Spagna, dove il territorio è stato flagellato da tempeste causate dalla “goccia fredda” Dana, sta facendo sì che l’attenzione di istituzioni europee e mondiali sia incentrata sul cambiamento climatico.

“A rischio la vita di milioni di persone”, l’allarme dei ricercatori sul cambiamento climatico nei giorni dell’ecatombe di Valencia (ANSA FOTO) – Notizie.com

Il maltempo che ha interessato il sud-est della Spagna è soltanto l’ultimo evento meteorologico estremo in ordine di tempo. Per giorni diverse zone d’Europa sono state interessate da importanti fenomeni che hanno causato alluvioni, vittime e danni. Anche l’Italia nelle scorse settimane ha vissuto periodi molto complicati, in particolare in Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna.

La stessa Dana, tecnicamente una “depressione”, sarebbe stata potenziata dalle alte temperature del mar Mediterraneo. Un mare sin troppo “caldo” a causa proprio del cambiamento climatico. La tempesta che ne è scaturita ha fatto cadere in poche ore sull’area di Valencia la pioggia di oltre un anno. Causando veri e propri tsunami di acqua e fango. Il bilancio è di decine di vittime.

L’ultimo rapporto di The Lancet descrive purtroppo la devastante realtà a cui assistiamo ormai quotidianamente. La crisi climatica sta già mettendo a rischio la salute e la vita di milioni di persone”, ha detto Chiara Campione, direttrice del programma di Greenpeace Italia. L’organizzazione ambientalista ha puntato il dito anche contro le aziende di combustibili fossili che “accumulano miliardi su miliardi di profitti”.

Di cosa parla il rapporto di The Lancet? Il dossier della rivista scientifica è stato pubblicato proprio nelle ore in cui il maltempo ha investito la Spagna. “Il mondo è pericolosamente vicino a violare il suo obiettivo di limitare il riscaldamento medio pluriennale globale a 1,5 gradi. – si legge – La temperatura media annuale della superficie ha raggiunto un massimo record di 1,45 gradi al di sopra della linea di base preindustriale nel 2023. Nuovi picchi di temperatura sono stati registrati per tutto il 2024. Gli estremi climatici risultanti stanno mietendo sempre più vittime e mezzi di sostentamento in tutto il mondo”.

Gli eventi estremi hanno colpito persone, sistemi ed economie

Secondo i ricercatori che hanno firmato lo studio nel 2023 sono stati registrati eventi meteorologici estremi da record in tutto il mondo. Ondate di calore estreme, incendi, tempeste, inondazioni e siccità hanno colpito le persone e i sistemi e le economie. Sistemi ed economie da cui dipende la loro salute.

Nonostante 31 anni di negoziati internazionali sul clima, le emissioni globali sono ben lontane dal raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi di limitare il riscaldamento a 1,5 gradi. – continua la ricerca – In effetti, le attuali politiche e azioni, se sostenute, metterebbero il mondo sulla buona strada verso un riscaldamento potenzialmente catastrofico di 2,7 gradi. Gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra sono, quindi, essenziali per proteggere il benessere, la salute e la sopravvivenza degli individui in ogni paese”.

Greenpeace: “Le emissioni di gas serra continuano a infrangere ogni record storico”

Proprio su questo punto si è focalizzata la reazione di Greenpeace. “I decessi causati dal caldo sono aumentati del 167% tra le persone sopra i 65 anni rispetto agli anni Novanta. Le emissioni di gas serra continuano a infrangere ogni record storico. – ha commentato Campione – L’esposizione al caldo, inoltre, influisce sempre più negativamente sull’attività fisica e sulla qualità del sonno. Incidendo così sulla nostra salute fisica e mentale“.

Il mondo è pericolosamente vicino a violare il suo obiettivo di limitare il riscaldamento medio pluriennale globale a 1,5 gradi (ANSA FOTO) – Notizie.com

Un cambiamento climatico che è ormai certificato e dal quale è complicato tornare indietro. E che è tutt’altro che democratico. I ricercatori hanno concluso: “Il ritardo nell’attuazione delle azioni necessarie per affrontare il cambiamento climatico in linea con gli obiettivi dell’accordo di Parigi sta danneggiando sempre di più la salute delle persone. I Paesi che hanno contribuito meno all’aumento delle temperature sono spesso i più colpiti. Il cambiamento climatico sta quindi esacerbando le disuguaglianze globali”.

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Francesco Ferrigno