Come la scomparsa di Ylenia Carrisi nel 1993 a New Orleans abbia influito nella decisione di Al Bano e Romina di separarsi.
Il 4 luglio 1994 rappresenta una data simbolica per Al Bano e Romina Power, segnando l’ultima volta che il duo si è esibito insieme sul palco. La loro interpretazione di “We’ll Live It All Again” davanti a una folla di 40mila persone non solo ha sancito la fine della loro carriera congiunta ma ha anche preannunciato la crisi del loro legame sentimentale. La canzone, il cui titolo in italiano significa “Lo vivremo ancora”, assume un significato particolarmente ironico, diventando un triste presagio degli eventi futuri che avrebbero messo alla prova sia la loro relazione professionale che personale.
La scomparsa della figlia Ylenia nel 1993 a New Orleans ha segnato profondamente la vita di Al Bano e Romina Power, dando inizio a un periodo estremamente difficile caratterizzato da speculazioni mediatiche e voci maligne. Queste circostanze hanno complicato notevolmente il processo di elaborazione del lutto per tutta la famiglia Carrisi. Alcune teorie assurde suggerivano addirittura che la coppia avesse orchestrato la scomparsa della propria figlia per fini pubblicitari, evidenziando così l’estrema crudeltà delle speculazioni nei momenti di vulnerabilità.
Nel tentativo di proteggere le sue figlie più piccole, Cristel e Romina jr., dalla pressione mediatica in Italia, Al Bano decise di trasferirle in Svizzera. Questa scelta rifletteva il desiderio dell’artista pugliese di offrire alle bambine un ambiente più tranquillo e sereno dove poter crescere lontane dal clamore mediatico. Nonostante le difficoltà personali affrontate durante questo periodo buio, Al Bano ha ricevuto importanti gesti di solidarietà da parte del mondo dello spettacolo e non solo, tra cui le parole confortanti da Sophia Loren e il supporto logistico offerto da Silvio Berlusconi.
La perdita irreparabile della figlia Ylenia è stata uno degli eventi più traumatici nella vita dei coniugi Carrisi; questa tragedia ha lasciato cicatrici profonde sul loro rapporto coniugale. Inizialmente uniti dal dolore comune per la scomparsa prematura della figlia amata, col tempo i due hanno intrapreso percorsi diversificati nel tentativo disperato ed infruttuoso di elaborare individualmente il proprio lutto.
La convinzione espressa da Romina – secondo cui una separazione avrebbe potuto favorire il ritorno della figlia – mette in luce lo stato emotivo estremamente fragile in cui si trovava dopo tale tragedia; una speranza irrazionale ma comprensibile come tentativo estremo per affrontare una realtà troppo dolorosa da accettare pienamente.
Queste rivelazioni forniscono nuove prospettive sui motivi dello scioglimento del sodalizio artistico ed emotivo tra due delle figure più iconiche dello spettacolo italiano degli ultimi decenni; dimostrando come eventi drammaticamente esternali possano influenzare profondamente sia le vite personali sia le carriere professionali delle persone coinvolte.