In Spagna la regione di Valencia è stata devastata dal maltempo causato dalla Dana: le alluvioni hanno provocato decine di morti e dispersi.
Social media, tv e radio stanno trasmettendo in queste ore appelli dei familiari dei dispersi. Si cerca tra le macerie, nel fango, in strade e luoghi irriconoscibili, mentre l’acqua si ritira. Su un’autostrada, una tromba d’aria ha ribaltato auto e camion. È una Spagna devastata quella che si sta svegliando all’indomani delle alluvioni che hanno flagellato il sud-est del Paese: il bilancio è al momento di 95 morti. Fra di essi bambini piccoli, ragazzi e anziani.
Un bilancio che con ogni probabilità si aggraverà già nelle prossime ore: mancano ancora all’appello decine di dispersi. L’area colpita dall’eccezionale ondata di maltempo, nella regione di Valencia, sembra un teatro di guerra. Ci sono cittadini arroccati ai piani alti delle case, cumuli di auto ammassate che erano state trascinate dalla corrente. E poi strade ancora allagate, linee ferroviarie e telefoniche interrotte.
Le piogge torrenziali sono state provocate dalla Dana, una depressione di aria fredda comune in quell’area ma che raramente ha effetti tanto violenti. Dana è l’acronimo di Depresio’n Aislada en Niveles Altos. In Italia il fenomeno è noto come goccia fredda ed è probabilmente scatenato dall’effetto serra globale. Il maltempo si genera quando sacche di aria fredda incontrano acque superficiali calde e caratterizzate da un’elevata evaporazione. Dunque le alluvioni potrebbero essere state causate da un mar Mediterraneo più caldo del normale.
Secondo gli esperti in poche ore è caduta sulla Spagna la pioggia di un anno. La Dana non ha ancora esaurito i suoi effetti, anche se sta perdendo di forza. Sulla regione di Valencia continuerà a piovere, rendendo ancor più complicate le operazioni di ricerca dei dispersi. C’è allerta nell’area di Barcellona, dove la Dana si sta spostando. Ancora oggi 12 province resteranno in allerta per le precipitazioni, con particolare incidenza a Tarragona e Castellón, dove è in corso una allerta arancione.
“La Spagna intera piange con voi. – ha detto il premier Pedro Sánchez in un messaggio alle popolazioni colpite – Non vi lasceremo soli. Ci sono decine di comuni allagati, strade interrotte e ponti distrutti. L’emergenza continua, non andate in strada”. Il governo spagnolo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, a partire da oggi, per le vittime delle alluvioni. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha annunciato assistenza. Ha detto che “questa è la drammatica realtà del cambiamento climatico e dobbiamo prepararci ad affrontare tutto questo in tutta la nostra Unione e con tutti i mezzi che abbiamo”.
Nella cittadina di Paiporta sono morte almeno 34 persone. Tra le vittime anche due agenti della guardia civil e diversi anziani, sorpresi dalla furia di un vicino corso d’acqua esondato mentre cenavano nella residenza in cui erano ospiti. Il Ministro delle Politiche territoriali, Angel Victor Torres ha avvertito che il bilancio, il più alto dall’alluvione che ha provocato 300 morti nell’ottobre 1973 nel paese, aumenterà perché si presuppone ci siano decine di dispersi.
La polizia e i servizi di soccorso hanno utilizzato elicotteri per prelevare le persone dalle loro case e gommoni per raggiungere i conducenti bloccati nelle auto. A Utiel sono morte 6 persone. Il sindaco Ricardo Gabaldón ha raccontato: “Ieri è stato il giorno peggiore della mia vita. Eravamo intrappolati come topi. Macchine e contenitori della spazzatura scorrevano lungo le strade. L’acqua stava salendo fino a 3 metri”. Il governo centrale spagnolo ha istituito un comitato di crisi per coordinare gli sforzi di salvataggio.
La regione di Valencia è nota al mondo come destinazione turistica, ed il suo territorio è caratterizzato da gole e fiumi che per la gran parte dell’anno sono asciutti. Molti corsi d’acqua attraversano zone popolate. Gli episodi meteorologici estremi sarebbero legati al cambiamento climatico. La prolungata siccità avrebbe più difficile per il terreno assorbire elevati volumi di acqua.