Beirut sta perseguendo la via della tregua per il conflitto tra Libano e Israele: intanto le organizzazioni hanno denunciato la morte di almeno 100 bambini. A Gaza fermato un chirurgo di Msf.
Oltre 140 persone uccise a Gaza, almeno 75 in Libano. Israele sta continuando a bombardare con raid aerei. Nella Striscia è stato preso di mira un edificio residenziale a Beit Lahiya, nel nord. Tra le vittime anche 20 bambini.
Stando alle prime ricostruzioni, l’esercito israeliano (Idf) avrebbe preso di mira la struttura perché aveva individuato un uomo con un binocolo. Gli Stati Uniti hanno parlato di “un incidente orribile dagli esiti orribili”. Nella Striscia Medici Senza Frontiere ha fatto sapere che il chirurgo ortopedico dell’ospedale Kamal Adwan Mohammed Obeid è in stato di fermo dal 26 ottobre scorso. Ovvero da quando è scattata nell’area un’operazione militare israeliana. Il medico aveva trovato rifugio qui ed aveva offerto il suo supporto.
“Tutto il personale medico di Gaza lavora in condizioni impossibili e affronta violenze terribili nel tentativo di fornire assistenza. – ha detto Flavia Pergola, portavoce di Msf – L’ultimo contatto con lui risale al pomeriggio del 25 ottobre. Msf ha chiesto ufficialmente alle autorità israeliane informazioni sul suo stato di fermo, sulla sua attuale posizione e su qualsiasi informazione relativa al suo benessere fisico e mentale“.
In Libano, invece, è di 19 morti il bilancio di raid aerei ntorno alla città di Baalbek. Tel Aviv sta assediando la valle della Beqaa, nella parte orientale del Libano. In quest’area è operativa l’organizzazione di Medici Senza Frontiere, che ha lanciato l’allarme. “Siamo allarmati dagli attacchi israeliani. – ha detto Flavia Pergola, portavoce di Msf – Migliaia di persone, tra cui membri dello staff di Msf, che da tempo supporta le comunità di questa regione, stanno cercando sicurezza. Interrompendo le attività umanitarie essenziali nell’area“.
L’ordine di evacuazione imposto dall’Idf ha costretto l’intera popolazione a fuggire. Msf ha chiesto alle autorità israeliane di dare priorità alla sicurezza e alla dignità di tutti i civili, ovunque essi si trovino. Nelle ultime settimane Medici Senza Frontiere a Baalbeck-Hermel ha lavorato per garantire la continuità di cure a 4.972 pazienti con malattie croniche. E ha fornito più di 1.000 visite mediche alle persone sfollate.
Sempre sul campo l’Idf ha annunciato di aver ucciso un comandante della divisione anticarro di Hezbollah dell’area di Ghajar, Muhammad Khalil Aliyan, in un attacco aereo nel Libano meridionale. La diplomazia sta facendo passi in avanti. Si potrebbe giungere ad un cessate il fuoco sul territorio libanese già prima delle elezioni presidenziali statunitensi, previste per il 5 novembre. L’accordo, sostenuto proprio dagli Usa, prevederebbe che Israele possa entrare in Libano per contrastare le minacce di Hezbollah o di altre organizzazioni.
Proprio in Libano Save The Children in queste ore ha denunciato che in appena 5 settimane di guerra sono stati uccisi 100 bambini. Una media di due al giorno. “Stiamo osservando la stessa dinamica a cui abbiamo assistito in oltre un anno di guerra a Gaza. – ha spiegato Jennifer Moorehead, direttrice di Save the Children in Libano – Un alto numero di vittime tra i civili, compresi i minori, operatori sanitari in servizio uccisi, oltre 50 attacchi a strutture sanitarie, presidi Onu colpiti e giornalisti aggrediti”.
A causa del conflitto, oltre il 25% del Libano ha ricevuto ordini di evacuazione dai militari israeliani. Poco preavviso che dà pochissimo tempo alle famiglie poco tempo per scappare prima che inizino i bombardamenti. A Beirut ci sono migliaia di bambini e famiglie che dormono all’addiaccio.
“Più durerà il conflitto, più difficile sarà per i bambini riacquistare un senso di normalità. – ha concluso Moorehead – Sei scuole pubbliche su 10 sono state riconvertite in rifugi per gli sfollati e l’inizio dell’anno scolastico è stato posticipato al 4 novembre o probabilmente anche oltre. Ogni giorno lontano dalla classe è una minaccia per il benessere psicofisico dei bambini con conseguenze nel lungo termine. Per legge, i bambini non devono essere coinvolti nelle guerre e devono essere protetti. Non c’è tempo da perdere, abbiamo urgente bisogno di un cessate il fuoco ora”.