Oggi a Mosca si è recata in visita la Ministra degli Esteri della Corea del Nord Choe Son-Hui: è stata accolta da Sergej Lavrov.
“La Corea del Nord sarà al fianco della Russia fino alla vittoria in Ucraina”. Lo ha detto la Ministra degli Esteri Choe Son-Hui in visita a Mosca. Nessuna delle parti in causa, Corea del Nord e Russia appunto, hanno ancora confermato o smentito l’impiego di circa 8mila uomini di Pyongyang nella guerra in Ucraina.
Una visita avvenuta al culmine di giornate caratterizzate dall’attenzione internazionale sull’invio dei nordcoreani su un fronte europeo. Il tutto mentre il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha detto che i legami tra i due eserciti sono molto stretti. Paventando anche il rischio di una guerra aperta con gli Stati Uniti. E mentre dall’altro capo del mondo, in Corea del Nord, il supremo leader Kim Jong-un testava il nuovo missile balistico intercontinentale (Icbm) a combustibile solido, denominato Hwasong-19.
Partiamo proprio dalla visita di Choe Son-Hui, accolta da Lavrov con un mazzo di fiori nella stazione ferroviaria moscovita di Yaroslavsky. Qui è stata inaugurata una targa commemorativa della visita del nordcoreano Kim Il-Sung nell’allora Urss nel 1949. I colloqui sono poi proseguiti nel Ministero degli Esteri.
“Ribadiamo che staremo sempre fermamente al fianco dei nostri compagni russi fino al giorno della vittoria. – ha detto la Ministra nordcoreana – Non abbiamo alcun dubbio che sotto la saggia guida del rispettato presidente Vladimir Putin, l’esercito e il popolo russo otterranno una grande vittoria nella loro sacra lotta per proteggere i diritti sovrani e proteggere la sicurezza del loro Stato”. Son Hui ha anche puntualizzato che la Corea del Nord continuerà a sviluppare il suo arsenale. Questo, per essere pronti a una “rappresaglia nucleare” in caso di aggressione.
Bisogna ricordare che Putin e Kim Jong-un il 19 scorso a Pyongyang hanno sottoscritto un trattato denominato Accordo di partenariato strategico globale. Il documento prevede, tra le altre cose, che se uno dei partecipanti subisce un attacco armato da parte di uno o più Paesi e si trova in uno stato di guerra, l’altro fornirà immediatamente assistenza militare e di altro tipo con tutti i mezzi disponibili.
Secondo diverse fonti internazionali ciò sarebbe già avvenuto. La Corea del Nord non avrebbe inviato solo migliaia di uomini da impiegare nel Kursk (la regione russa che ha subìto recentemente un’invasione da parte dell’Ucraina) ma anche tre generali a coordinare le operazioni, strettissimi collaboratori di Kim. Si tratterebbe di due militari di alto rango, Kim Yong-bok e Ri Chang-ho, e del maggiore generale Sin Kum-cheol. A diffondere la notizia sono stati gli 007 della Corea del Sud.
“Sono stati stabiliti legami molto stretti tra i militari e i servizi speciali dei due Paesi. – ha commentato Lavrov a margine del vertice – Questo renderà anche possibile risolvere importanti obiettivi di sicurezza per i nostri cittadini e i vostri”. Lo stesso Ministro russo ha poi rilasciato un’intervista al quotidiano turco Hurriyet. Lavrov ha puntualizzato che “l’amministrazione americana in carica ha fatto partire una spirale russofoba. A questo punto il nostro Paese e gli Usa si trovano sull’orlo di un conflitto diretto”.
Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha parlato di un vero e proprio “fronte” che si è formato “a sostegno della Russia”. “Lo scenario dell’est Europa in Ucraina peggiora con l’invio truppe da parte della Corea. – ha commentato Crosetto – dobbiamo capire se questo fronte può rendere ancora più pericolosa la volontà di Putin di espandere i suoi confini”.
Infine, c’è il caso del nuovo missile balistico Hwasong-19. L’agenzia Kcna lo ha descritto come “il più potente al mondo”. Il vettore ha volato per una distanza di 1.001,2 km per 5.156 secondi. Poi è atterrato in mare al largo della costa orientale della penisola coreana. Ha raggiunto un’altitudine massima di 7.687,5 km.