Auto elettriche sì, auto elettriche no. La questione è spinosa e coinvolge case produttrici, politica ma soprattutto i consumatori.
Tanti sono, ad oggi, i motivi che spingono i cittadini a non acquistare veicoli green, preoccupazioni incluse. Abbiamo ascoltato prima le loro opinioni, poi quelle dei politici.
Dal costo troppo alto, a fronte dei pochi incentivi messi in campo, passando per le poche colonnine disponibili in città e sulle autostrade, fino alla questione della sicurezza. Le opinioni si dividono, e tanti sono gli interrogativi dei consumatori anche sullo smaltimento della batteria quando sarà usurata. Domanda condivisa: è davvero green?
“Non sono ancora affidabili come auto, poi non è possibile rifornirle come si può fare con la benzina o col diesel“, dice un cittadino, intervistato nel capoluogo campano da Notizie.com. E ancora: “Se vivessi al Nord Italia probabilmente acquisterei un’auto elettrica, mentre qui a Napoli no, perché non ci sono abbastanza colonnine di ricarica”, dichiara un altro.
“Costa troppo rispetto ai benefici a lungo termine”, è un altro dei pareri condivisi da alcune persone: “Se il prezzo fosse inferiore tutti la comprerebbero, specialmente chi è pensionato”.
Un dato sembra essere certo: l’Europa sta puntando sull’elettrico, ma gli incentivi in Italia sono ridotti all’osso. Nello specifico: il fondo da 950 milioni di euro dell’Ecobonus per acquistare auto elettriche e ibride è terminato agli inizi di giugno 2024, nel giro di 24 ore. E per questo sulla piattaforma dedicata non era più possibile richiedere l’incentivo.
Auto elettriche, taglio in Manovra di 4,55 miliardi al Fondo Automotive: addio incentivi?
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede iniziative per l’installazione delle colonnine di ricarica. Ma la Manovra di bilancio, in esame al Parlamento dopo il via libera del Consiglio dei ministri, contiene un taglio di 4,55 miliardi di euro al Fondo Automotive.
Fondo varato nel 2022, quando al governo c’era Mario Draghi, per sostenere gli incentivi all’acquisto delle auto elettriche. I 5,8 miliardi ancora disponibili (degli 8,7 stanziati complessivamente) fino al 2030, potrebbero ridursi a 1,2. Insomma: 200 milioni all’anno.
La Legge di Bilancio verrà approvata entro il 31 dicembre. In questi mesi Camera e Senato potranno apportare modifiche attraverso emendamenti. Il punto è: siamo davvero sicuri di essere pronti alla transizione ecologica su quattro ruote?
Sul tema, dopo aver raccolto le opinioni e i dubbi dei cittadini, abbiamo sentito i politici Gianni Rosa, presidente della Commissione Ambiente al Senato per Fratelli d’Italia, e Vinicio Peluffo, Partito Democratico, componente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo alla Camera dei Deputati.
“Le scadenze europee che ci hanno messo davanti sono troppo distanti dalla realtà dei fatti”, commenta in videochiamata Gianni Rosa. “Sono troppo vicine e questo cambio del parco auto avviene in maniera troppo stringente. L’industria italiana non è pronta”.
“Soprattutto in Europa resta il tema del costo di queste auto”, spiega Vinicio Peluffo. “Va fatto uno sforzo enorme su due versanti. Uno, sull’offerta, puntando su innovazione, ricerca e politica industriale per colmare il gap con altri produttori, come quello cinese. L’altro, intervenire sulla domanda, spingendo all’acquisto con degli incentivi”.