Ognissanti confuso con il Giorno dei morti: “Tutta colpa di Halloween”. Pronti per celebrare i Santi e commemorare i nostri cari Defunti.
Fin troppo spesso il giorno dei Tutti i Santi, festività religiosa di spessore, viene confuso col Giorno dei Morti. In molte città in Italia, infatti, spesso si guarda al 1 novembre quasi come se fosse un venerdì 17 qualunque. Andiamo a vedere perché questo accade.
“È il due la Commemorazione dei cari defunti, perché viene confuso con il primo? Tutto è legato alla questione di Halloween, una festività pagana copiata dagli americani. La condanno perché richiama alla mostruosità, alla cattiveria e a fare del male“, così spiega don Cosimo Schena, il prete più famoso dei social – la sua pagina Instagram conta oltre 300mila follower – noto per il suo amore per gli animali. A Notizie.com puntualizza anche quello che vuole e può fare la Chiesa nei confronti di questa serata. Specifica: “Per questo tante chiese la sera del 31 festeggiano tutti i Santi, per ricordarli e sfuggire da questa situazione”.
Don Cosimo Schiena specifica alcuni passaggi importanti per cercare di riavvicinare i giovani alla Chiesa e alla fede, non solo per il giorno della Festa dei Santi: “Si deve recuperare nella credibilità di essere testimonianza dell’essere cristiani. Avvicinarli a una sola festa sarebbe molto riduttiva. Richiamarli a vivere attraverso la parola di Dio è molto importante anche se può sembrare difficile in quella che è la società di oggi. Dio non ci chiede niente di terribile, ma solo di amarci e non fare agli altri quello che non vogliamo sia fatto a noi”.
Don Cosimo Schena a Notizie.com spiega l’importanza di Tutti i Santi
Ma perché è importante il giorno di Tutti i Santi che si celebra il 1 novembre? Don Cosimo Schena aggiunge: “Si tratta di una Festa molto importante per noi cattolici, oltre a celebrare i Santi del calendario riguarda tutti i Santi che nel corso della loro storia hanno vissuto nella Santità anche persone di cui non conosciamo la storia e che non sono state definite Beata di fronte agli altari”.
“Unisce l’umano al divino, una celebrazione che richiama il ponte tra noi e la vita eterna. Tutti siamo chiamati a vivere un giorno la vita eterna e quella Santità che non è relegata solo a degli eletti, dei prescelti. Va vissuta facendo la Volontà di Dio, cercando di essere Cristiformi come dice San Paolo, assumendo le forme di Cristo. Dobbiamo incarnare nella nostra vita i Suoi sentimenti”, così spiega il sacerdote in merito a quello che deve rappresentare la festa per la comunità cattolica.
Conclude con le origini della festa stessa: “Nasce nel corso dei secoli per recuperare tutte quelle persone che non conosciamo e non abbiamo sul calendario e che sono Santi. Inoltre si celebra per richiamare questa possibilità della Santità che è data a tutti. Dipende dal nostro impegno, la nostra voglia di metterci in gioco secondo il volere di Dio”.
