Sale ancora in Spagna, nella regione di Valencia, il numero delle vittime delle alluvioni che hanno colpito l’area: in azione migliaia di volontari.
Migliaia di persone sono arrivate all’alba di oggi alla Città delle Arti e delle Scienze di Valencia, dove è stato allestito un centro di coordinamento. I volontari saranno inviati tramite autobus in aiuto alle popolazioni più colpite dalle alluvioni. I cittadini si uniranno a soldati, polizia, vigili del fuoco e guardia civile impegnati in queste ore per liberare le aree dal fango. Soccorsi e forze dell’ordine sono anche impegnati nella ricerca dei dispersi.
Intanto sta montando la polemica in Spagna per la questione delle allerte alla popolazione, mentre continua a salire il bilancio delle vittime del maltempo che si è abbattuto nel sud-est del Paese, nella zona di Valencia. I temporali causati dalla cosiddetta goccia fredda Dana, intanto, non si fermano. L’allerta rossa si è spostata in Andalusia e sulle isole Baleari.
“Per favore, non uscite di casa a meno che non sia imprescindibile“, ha chiesto il governatore dell’Andalusia, Juanma Moreno. Tanta paura nelle scorse ore nella provincia di Huelva. Qui un violento nubifragio ha provocato numerosi allagamenti. Allerta anche nella zona rurale prossima a Jerez de la Frontera, in provincia di Cadice. Lì, infatti la piena del fiume Guadalete ha portato all’evacuazione preventiva di circa 200 persone.
Il premier Sánchez: “Il governo è con la popolazione”
“In questo momento ci sono ancora decine di persone alla ricerca dei propri cari. – ha detto pochi minuti fa il premier spagnolo Pedro Sánchez – Voglio esprimere a tutti loro il nostro più profondo affetto e assicurare loro che il governo della Spagna e dell’intero Stato ai suoi diversi livelli amministrativi è con loro. Il governo spagnolo mobiliterà tutte le risorse necessarie per tutto il tempo necessario. La Dana ha causato il più grande disastro naturale nella storia recente del nostro Paese“.
Il Ministro dell’Interno spagnolo Fernando Grande-Marlaska ha affermato che al momento il bilancio delle vittime è salito a 207, di cui 202 nella sola regione di Valencia. “È ragionevole pensare che avremo altri morti. – ha detto – È impossibile ad ora conoscere il numero dei dispersi, non sarebbe saggio da parte mia fornire una cifra”. Nelle scorse ore era infatti emerso un numero, 1900, che però si riferirebbe alle telefonate arrivate al numero di emergenza.
L’allerta arancione, come già accennato, è scattata anche per le Isole Baleari, ed in particolare a Maiorca e Minorca. All’aeroporto di Palma molti voli hanno subito ritardi o cancellazioni e nell’isola sono state sospese le attività all’aperto. Tornando alla regione di Valencia, qui sono stati schierati 2mila soldati. I militari sono impegnati nei territori alluvionati nello sgombero dei detriti, nel salvataggio delle persone e nella distribuzione dei rifornimenti.
Alluvioni a Valencia, c’è difficoltà a trovare cibo
Sono ore drammatiche in Spagna. Circa 366mila persone sono ancora senza acqua potabile e c’è difficoltà a trovare cibo. Poi, c’è da fare i conti con gli sciacalli. Nella regione di Valencia sono scattati i saccheggi: la guardia civil ha arrestato al momento già 14 persone. La polemica politica, invece, sta ruotando attorno agli orari in cui sono state diramate le allerte. Si sta assistendo ad un rimpallo di responsabilità tra l’Agenzia meteorologica spagnola Aemet e il governatore della regione Carlos Mazón.
I sopravvissuti all’alluvione hanno raccontato che il messaggio di allarme della protezione civile regionale è squillato sui loro telefoni quando ormai la situazione era precipitata. Le persone si trovavano già intrappolati con l’acqua alta. Il governatore è stato anche criticato dalla ministra della Difesa Margarita Robles, secondo cui sarebbe stato impedito inizialmente ai militari di operare in tutte le zone più colpite.