La triste vicenda dello scoiattolo Peanut è stata cavalcata dalla campagna elettorale repubblicana di Donald Trump: la “colpa” è dei democratici di New York.
D’accordo, probabilmente non sarà l’ago della bilancia delle elezioni presidenziali americane. Eppure il caso dello scoiattolo Peanut (o P’Nut) è alla ribalta di giornali, siti di notizie, tv e social media da giorni. Tanto che un’account di una campagna ha twittato: “Ti vendicheremo martedì alle urne”.
L’account che vuole vendicare Peanut è vicino alla campagna del candidato repubblicano Donald Trump. Proprio i repubblicani hanno cavalcato per giorni la vicenda, in un crescendo di commenti, opinioni ed interventi che hanno raggiunto l’apice di minacce e, fortunatamente falsi, allarmi bomba. Ma andiamo con ordine.
Peanut era uno scoiattolo che viveva fino a pochi anni fa a Pine City, nella contea di Chemung, nello Stato di New York. Il suo proprietario era il 34enne Mark Longo, che si era preso cura dell’animale insieme alla moglie da quando la madre di Peanut era stata investita da un’auto sette anni fa. Con lui viveva anche Fred, un procione, anch’esso adottato. E, insieme, vivevano tra alpaca, cavalli e un coniglio al P’Nuts Freedom Farm Animal Sanctuary, il rifugio per animali dei Longo.
P’Nut e Fred erano diventate delle vere e proprie star dei social, con video da milioni di visualizzazioni. Pochi giorni fa, il 30 ottobre, la polizia si è recata presso la proprietà di Longo. Nello stato di New York è infatti illegale ospitare animali considerati selvatici senza un permesso speciale. Nonostante le proteste di Mark, che ha affermato che stava per richiederne uno, gli agenti hanno sequestrato i due animali.
La polizia ha agito su mandato del Dec, il Dipartimento per la conservazione ambientale dello Stato di New York. Secondo l’Agenzia federale, al momento dell’attività, Peanut avrebbe morso un operatore. Per questo motivo le autorità avrebbero soppresso lo scoiattolo ed il procione per sottoporli al test per la rabbia. La soppressione, di cui non sono chiare le modalità, sarebbe avvenuta davanti a Mark e alla moglie, in lacrime.
Il racconto della vicenda si è rapidamente diffuso in tutti gli Usa, piombando sulla campagna elettorale. Il proprietario di X Elon Musk, da mesi sostenitore di Trump, ha celebrato il roditore come un martire. New York è da sempre uno stato ad appannaggio dei democratici, ed i repubblicano non si sono lasciati scappare l’occasione per cavalcare la polemica, specialmente sui social.
“I democratici di New York City sono entrati e hanno fatto irruzione in una casa per uccidere uno scoiattolo. – ha detto Marjorie Taylor Greene, deputata della Georgia, nel corso di un comizio di Trump – È lo stato stesso stato che ha lasciato andare il criminale clandestino ha assassinato la nostra Laken Riley”. Riley è una donna uccisa da un venezuelano che viveva a New York.
I dem, e la stessa vicepresidente Kamala Harris non sono intervenuti nella vicenda. A New York, però, almeno 10 allarmi bomba in 2 giorni hanno fatto scattare la polizia e aperto numerose inchieste. Nel mirino c’erano proprio le strutture del Dec, ma non sono stati trovati dispositivi esplosivi. Dal canto suo Longo, che si considera apolitico, si è detto grato “che qualcuno stia dando voce a P’Nut. Non mi interessa se il lato blu o quello rosso. Qualcuno su questo pianeta sta lottando per i miei animali“.