Canone Rai, web tax, cuneo fiscale e taglio Irpef: tutte le possibili modifiche alla Manovra economica.
È il momento della presentazione degli emendamenti alla Manovra di bilancio. Oggi, martedì 5 novembre, termineranno le audizioni con le parti sociali e le associazioni, dopodiché si entrerà nel vivo delle modifiche al testo.
Proprio sul canone Rai si preannuncia un dibattito che potrebbe arrivare a un vero e proprio scontro della maggioranza di governo, dopo che la Lega ha presentato un emendamento per ripristinarne la riduzione da 90 a 70 euro, come stabilito nella scorsa legge di Bilancio.
Il Carroccio parla di “intervento doveroso” anche perché “è ora che il servizio pubblico si migliori senza gravare ulteriormente sulle spalle dei cittadini”. Alla proposta si oppone Forza Italia, attraverso il portavoce nazionale Raffaele Nevi: “Siamo da sempre contrari, perché significherebbe indebolire l’azienda e l’intero sistema radiotelevisivo italiano rispetto ai concorrenti stranieri”.
E ancora: “Abbiamo bisogno di un servizio pubblico forte. Ognuno fa quello che ritiene giusto e noi lo rispettiamo, non c’è bisogno di litigare”. Ma tagliare il canone Rai per gli azzurri “non è nell’accordo di governo. Siamo contrari e la nostra posizione non cambia”.
Contraria anche Alleanza Verdi e Sinistra ma per un motivo differente e propone il pagamento della tassa sulla base dei redditi dei cittadini. “Al contrario della Lega pensiamo che sia necessario salvaguardare l’indipendenza editoriale e finanziaria del concessionario pubblico radiotelevisivo con l’introduzione della progressività per il pagamento del canone in base al reddito dei contribuenti”. Sono le parole di Peppe De Cristofaro, componente della commissione Vigilanza Rai. “L’Italia ha bisogno di una grande azienda radiotelevisiva sottratta alle grinfie della maggioranza di turno”.
Nel dibattito è entrata anche la Rai, esprimendo “preoccupazione” nel consiglio di amministrazione. Tra i componenti, secondo LaPresse, ci sarebbe il timore dell’incertezza delle entrate. In precedenza il cda aveva già espresso “apprensione” per i provvedimenti sul futuro dell’azienda contenuti in Manovra.
Il canone Rai non è l’unico motivo di scontro in maggioranza. Nel corso delle settimane proseguirà serrato il dibattito per la Manovra. Il terreno di confronto è quello del taglio Irpef, il concordato preventivo bis, la web tax.
Forza Italia punta ad abbassare dal 35 al 33% il secondo scaglione Irpef e allargare la platea dei redditi fino a 60mila euro. Sul tema Fratelli d’Italia sembra favorevole ma per poter avere la certezza di modificare il provvedimento sul punto è necessario attendere le entrate del concordato preventivo. La stima è di circa 1,2 milioni di euro.
Gli azzurri puntano anche al concordato bis, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani in testa, che parla di “scelta di buon senso. Più sono gli incassi, più si tagliano le tasse al ceto medio”.
La web tax è un elemento imprescindibile per Forza Italia, che punta a colpire i colossi dell’e-commerce. Dall’altro fronte arrivano le richieste della Lega, che punta anche quest’anno alla rateizzazione dell’acconto Irpef di novembre ed estenderne la platea fino a un fatturato di 170mila euro.
Altro tema del Carroccio è il turnover delle forze dell’ordine. La Manovra prevede che la spesa per le pa si fermi al 75% ma puntano al 100% per gli uomini e le donne in divisa.
Per adesso Fratelli d’Italia ha espresso parere favorevole solo sullo scaglione Irpef. Il partito della premier Giorgia Meloni punta a rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale e gli aiuti alle famiglie.