Non tutte le categorie di pensionati e lavoratori riceveranno la tredicesima a dicembre: a chi spetta la mensilità retributiva aggiuntiva.
Nelle prossime settimane, milioni tra pensionati e lavoratori riceveranno la cosiddetta tredicesima, si tratta di una sorta di stipendio aggiuntivo istituito nel 1937 e che viene erogato nel mese di dicembre tanto da essere stata ribattezzata anche come “gratifica natalizia”.
Inizialmente, la tredicesima mensilità era destinata ai lavoratori del settore industriale, poi venne estesa anche ad altre categorie, pensionati compresi. Nonostante la platea dei beneficiari sia divenuta più ampia, alcune categorie di lavoratori e pensionati non hanno diritto alla tredicesima. Vediamo nei prossimi paragrafi a chi spetta e come funziona questa mensilità retributiva aggiuntiva.
A dicembre, insieme alla busta paga o alla mensilità della pensione, molti lavoratori e titolari di trattamenti pensionistici riceveranno la tredicesima, che prevede in alcuni casi anche il Bonus Natale. Come abbiamo anticipato, si tratta di una mensilità retributiva aggiuntiva introdotta oltre 80 anni fa.
Non tutte le categorie, però, come accade con la quattordicesima, hanno diritto alla tredicesima mensilità, nonostante negli anni successivi alla sua introduzione sia stata estesa a diversi lavoratori e pensionati. Secondo quanto stabilito, la tredicesima spetta alle seguenti categorie di lavoratori o pensionati: dipendenti pubblici, apprendisti, lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, determinato e part-time, lavoratori domestici, stagionali, pensionati beneficiari di assegno sociale e percettori di pensione di reversibilità. Sono esclusi, invece: lavoratori autonomi, lavoratori a progetto, parasubordinati, tirocinanti o stagisti, collaboratori occasionali, ma anche i titolari di prestazioni come indennità di accompagnamento e indennità di frequenza
Per quanto riguarda il calcolo della tredicesima mensilità, questo si basa in proporzione al lavoro svolto durante l’anno di riferimento. Nel dettaglio, si dovrà moltiplicare il salario lordo mensile per il numero di mesi lavorati e poi dividere il risultato per 12. La tredicesima, difatti, corrisponde a circa 1/12 della retribuzione lorda annuale.
Per poter conteggiare un mese lavorato, è necessario che vi siano almeno 15 giorni di attività effettiva, ma nel calcolo rientrano anche: ferie pagate, assenze giustificate come malattia, maternità e permessi speciali. Non vengono inclusi, invece: periodi di assenza non giustificata, ore di lavoro straordinario non compensate nel calcolo e congedi parentali non retribuiti oltre i limiti contrattuali
Si segue lo stesso procedimento anche per il calcolo della tredicesima per la pensione: basterà moltiplicare l’importo lordo della pensione percepita per il numero di mesi in cui è stata percepita e poi dividere il risultato per 12.
Infine, è necessario sapere che l’importo della tredicesima è sempre più basso rispetto a quello del normale stipendio o pensione, poiché nel calcolo non vengono tenute in considerazione le varie componenti aggiuntive che non sono obbligatorie, come ad esempio le detrazioni fiscali.