“Se ti colpisce un fulmine non si è solo fermato il cuore, ci sono tutte altre cose da valutare come ustioni profonde e danni muscolari. Occhio a cuore, cervello e reni”.
In Perù, domenica scorsa, un calciatore è morto a causa di un fulmine durante la partita della Juventud Bellavista-Familia Chocca valida per un torneo regionale. La sfida si giocava nel distretto di Chilca, a 3200 metri sul livello del mare, e anche altri quattro giocatori sono rimasti gravemente.
Hugo de la Cruz Meza è morto sul colpo, le immagini di un video girato durante il match mostrano il momento in cui il difensore cade a terra folgorato da un fulmine. Proprio in quegli istanti l’arbitro aveva ordinato la sospensione del match. Il difensore deceduto, sottolineano i media locali, era l’unico a indossare un bracciale d’acciaio. Sempre durante la partita anche il portiere Juan Chocca Llacta è rimasto ferito ed è stato trasportato in gravi condizioni in ospedale a causa delle ustioni rimediate proprio dal fulmine. Altri tre giocatori sono rimasti gravemente feriti: un 16enne, un 19enne e un 24enne. Le condizioni di questi ultimi sono risultate “stabili”.
Eventi del genere sono già accaduti nel mondo dello sport. Ma cosa accade quando ci troviamo di fronte a a una calamità del genere? Cosa deve fare chi si trova vicino alle vittime e prova a soccorrerle. Di questo e di altro ha parlato il dottor Giacomo Monti, anestesista e rianimatore presso la Terapia intensiva generale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele diretta dal professor Alberto Zangrillo, ai microfoni di Notizie.com spiegando nel dettaglio cosa accade al corpo quando viene colpito da un fulmine e cosa bisogna fare subito dopo.
“Se si viene attraversati da una grande quantità di corrente elettrica ci possono essere dei gravi effetti su una serie di organi che funzionano proprio tramite questa come il cuore e il cervello. Il cuore si può fermare e il cervello interrompe la comunicazione tra i vari neuroni con conseguenze difficili da gestire”, spiega così il dottor Giacomo Monti quando gli chiediamo i motivi per cui un fulmine porta all’arresto cardiaco.
Non sono solo questi i danni possibili però, spiega lo specialista: “Correnti così elevate possono causare un’altra serie di danni che somigliano a quelli da ustione. Quando la corrente attraversa un corpo genera calore, la quantità che viene generata dipende dall’intensità delle stessa. Va ricordato che l’ustione da fulmine è molto differente da quella che avviene quando ci scottiamo, si tratta di ustioni particolari che sono interne e nascono dai nervi, vengono dal profondo e si possono anche non notare all’esterno. Possono portare dei danni ai muscoli e a diversi organi come cuore, reni e cervello, impedendone il funzionamento”.
Questo è il motivo per cui la vita dopo un evento del genere, ammesso che si superi l’arresto cardiaco, non sarà più la stessa: “Non si è solo fermato il cuore, ci sono anche tutta una serie di altre cose da considerare come le ustioni profonde appunto, il danno muscolare delle ustioni. L’arresto cardiaco è la punta dell’iceberg di cosa ha causato un fulmine. È diverso da un arresto cardiaco per un problema al cuore, stiamo parlando di un danno che coinvolge molte altre strutture. Sicuramente l’approccio in chi sopravvive a un evento del genere deve tenere in considerazione che ci saranno tante altre cose da valutare e seguire. Sarei stupito che una persona colpita dal fulmine con un arresto cardiaco abbia risolto tutto solo con la rianimazione“.
Ma cosa fare subito dopo l’evento catastrofico? Il professore risponde così: “Consiglio la stessa cosa di quanto fare quando una persona si presenta come incosciente, valutare l’assenza di coscienza, di respiro e allertare i soccorsi, chiamare aiuto e il sistema di emergenza, iniziando le manovre di rianimazione cardiopolmonare con il consueto massaggio cardiaco. Sarà poi compito degli specialisti valutare cosa fare dopo”.