Si può considerare questa una settimana nera sul fronte della mobilità: domani 8 novembre è stato indetto un nuovo sciopero nazionale del trasporto pubblico dopo la protesta scattata per l’aggressione al capotreno a Genova pochi giorni fa.
Domani si prevede una giornata di disagi in tutta Italia, alla fine di una settimana tesissima dal punto di vista dei trasporti pubblici e della sicurezza del personale ferroviario.
In una nota, la Cgil e la Filt Cgil di Roma e del Lazio hanno specificato: “Domani, venerdì 8 novembre, lavoratrici e lavoratori del trasporto pubblico scioperano per chiedere il rinnovo del contratto collettivo e maggiori risorse per un trasporto pubblico di qualità. A Roma si svolgerà un presidio davanti al Ministero dei Trasporti, a Porta Pia, dalle ore 10 e 30″.
Il segretario generale Marco Verzari e quello nazionale Roberto Napoleoni di UilTrasporti, attraverso una nota ufficiale hanno approfondito i motivi dello sciopero. “Da un Ministro dei Trasporti – si legge – che dichiara di voler salvaguardare il diritto alla mobilità per garantire chi deve lavorare, chi deve andare a fare una visita medica, chi deve studiare, chi spostarsi per una necessità, ci aspettiamo un impegno concreto per la risoluzione dei problemi di mobilità di questo Paese a partire dal finanziamento del Fondo nazionale. Il diritto alla mobilità, per cui ci stiamo battendo, va tutelato 365 giorni l’anno“.
Il titolare del dicastero Matteo Salvini, chiamato in causa, ha affermato: “Sostengo la richiesta dell’Autorità di garanzia. Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma lo è anche il diritto al lavoro e alla mobilità. Io penso che i sindacati debbano essere responsabili, non un organismo politico“.
Quella che si avvia verso la sua fine è una settimana nera per la mobilità in Italia a fronte degli scioperi e di avvenimenti imprevisti. Tutto è iniziato lunedì a Genova, precisamente a Rivarolo, dove Rosario Ventura, capotreno, è stato accoltellato mentre era in servizio. Una tragedia sfiorata che ha portato allo sciopero generale di martedì 5 novembre di tutto il personale di Trenitalia, Fs Security Trenord Srl, Trenitalia Tper e Italo Ntv.
Il tutto ha causato inevitabili disagi alla circolazione. Così come è prevedibile che accadrà domani. I sindacati legati ai trasporti si sono mossi per chiedere la più totale sicurezza ai lavoratori, con meno disagi per tutti, operatori e viaggiatori, e nessun clima di paura.
Hanno colpito proprio le parole della moglie di Rosario Ventura che sui social ha specificato come siano peggiorate le cose negli ultimi anni: “Non avrei mai pensato, fino a qualche anno fa, che essere la moglie di un capotreno fosse così a tratti pieno di preoccupazioni. Da un po’ non mi sento tranquilla quando lo vedo uscire di casa. Ma cerco di non trasmettergli troppo questa ansia, vederlo tornare a casa mi dà estrema pace. Ci siamo molto spaventati, ma ringraziamo tutti quelli che ci sono vicini”.