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Esteri

Valencia, dopo le alluvioni il rischio infezioni: italiani in soccorso della Spagna. “Garantire l’accesso all’acqua potabile”

Published by
Francesco Ferrigno

Di emergenza in emergenza: dopo il disastro scatenato dalle alluvioni, a Valencia, in Spagna, bisogna ora fare i conti con le infezioni e l’acqua stagnante.

Contenere il rischio di infezioni legate all’acqua stagnante. È una delle ennesime emergenze che si sta verificando in queste ore nella provincia di Valencia, in Spagna, nelle ore colpite dalle tremende alluvioni dei giorni scorsi.

Valencia, dopo le alluvioni il rischio infezioni: italiani in soccorso della Spagna. “Garantire l’accesso all’acqua potabile” (AZIONI CONTRO LA FAME FOTO) – Notizie.com

Ad aiutare le popolazioni colpite ci sono anche gli operatori di Azione contro la fame, l’organizzazione umanitaria internazionale con sede a Milano. Gli attivisti in questi giorni sono operativi in diversi Comuni nei pressi di Valencia per rispondere all’emergenza causata dalle alluvioni.

La Fondazione, che è presente nella comunità valenciana dal 2015 con programmi di inclusione socio-lavorativa. “Fin dalle prime ore dell’alluvione, – hanno fatto sapere dall’organizzazione – Azione contro la fame si è occupata di distribuire beni di prima necessità come alimenti, kit igienici per bambini, torce, giubbotti riflettenti per le zone prive di illuminazione”.

Bisogna ricordare che è trascorso poco più di una settimana da quella che è stata definita un’apocalisse climatica. Le vittime, fino a questo momento, sono più di 220. 93, invece, i dispersi. Nelle scorse ore è stato ritrovato il corpo di un bambino di 5 anni. Intere zone sono state sommerse dal fango ed i soccorritori stanno continuando a scavare. I temporali sono stati causati dalla Dana, una depressione fredda che, scontrandosi con l’umidità proveniente dalle acque calde del mar Mediterraneo, ha generato i nubifragi.

Noelia Monge: “Siamo effettuando operazioni di sanificazione e prevenzione sanitaria”

Siamo effettuando operazioni di sanificazione e prevenzione sanitaria. Con l’obiettivo primario di ridurre il rischio di malattie infettive nelle aree colpite. – ha raccontato Noelia Monge, responsabile degli interventi di emergenza di Azione contro la fame – l team di emergenza, con tecnici specializzati in acqua, igiene e sanificazione, sono al lavoro per contenere il rischio di infezioni legate all’acqua stagnante”.

In particolare si sta lavorando nelle aree di Masanasa, Catarroja e Albal. La priorità è garantire l’accesso all’acqua potabile e intervenire su igiene e sanificazione. L’organizzazione milanese ha già installato impianti di estrazione di fanghi e pompe idrovore e sta distribuendo sacchi industriali per lo smaltimento sicuro dei rifiuti nei comuni colpiti. Una prima diagnosi delle esigenze idriche e igieniche è stata realizzata insieme all’Unità Militare di Emergenza e ai Comuni locali.

“Fanghi e liquami nei villaggi colpiti”

Stiamo trovando fanghi e liquami nei villaggi colpiti, con accumuli di beni domestici, rifiuti e resti biologici. – ha spiegato Fatima Gonzalez, esperta di acqua, igiene e sanificazione – Gli stessi abitanti stanno ripulendo le case e rimuovendo oggetti domestici, ma i Comuni raccomandano che questo fango non venga versato nel sistema fognario, poiché potrebbe bloccarlo e far emergere le acque reflue, rappresentando un rischio sanitario”.

“Fanghi e liquami nei villaggi colpiti” (AZIONI CONTRO LA FAME FOTO) – Notizie.com

Il rischio di infezioni aumenta significativamente dopo le prime 72 ore dalla presenza di acque stagnanti. Queste favoriscono la proliferazione di agenti patogeni, insetti vettori come le zanzare e i roditori. Tra le malattie più preoccupanti si segnalano gastroenteriti batteriche, epatite A e infezioni trasmesse dalle zanzare. Il Ministero della Sanità spagnolo ha già rilevato alcuni casi di gastroenterite.

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Francesco Ferrigno