L’Intelligenza Artificiale ormai fa parte della nostra vita, ed è utilizzata anche nei processi di assunzioni da parte di numerose aziende. È scattato però l’allarme legato all’imparzialità di questo strumento.
Pare, infatti, che i processi elaborati dalle macchine portino ad affrontare un pregiudizio sui candidati. Tanto da portare l’Unione europea a chiedere un aiuto, per fronteggiare questo problema, proprio alle aziende di competenza.
L’Ue finanzia il progetto BIias per cercare di affrontare il problema dei pregiudizi e invita le aziende a dare il loro contributo. In questo verranno accolti contributi fino al 31 gennaio 2025 dai seguenti Paesi: Austria, Estonia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Norvegia, Portogallo, Svezia, Svizzera, Paesi Bassi, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.
Sono invitate le singole aziende a inviare delle copie, anonime, delle lettere di presentazione e Cv dei nuovi assunti. Forniranno così degli elementi importanti ai ricercatori per comprendere qual è l’impatto delle scelte linguistiche fatte sull’assunzione dall’Intelligenza Artificiale e se queste hanno un impatto negativo e discriminatorio come è stato ipotizzato. Una verifica fondamentale per andare avanti su questa strada nel mondo del lavoro.
Una recente ricerca ha evidenziato che ci sarebbe il rischio di discriminazione dell’Ia nei sistemi di assunzione. Gli algoritmi, infatti, pare che possano discriminare o favorire i canditati in base a dei fattori non così importanti ai fini del lavoro. Si parla infatti di scelte di formulazione, indicatori demografici o semplicemente effetti linguistici. Il progetto Bias vuole valutare in che modo si possa contribuire ad alimentare questo tipo di pregiudizi, cercando di rendere l’intelligenza artificiale più equa e maggiormente inclusiva.
Ma cosa possono fare le aziende per rimediare a questa difficoltà? Come già anticipato, condividendo alcuni elementi si può arrivare a un maggiore perfezionamento della tecnologia di assunzione. Mantenendo l’anonimato e rispettando dunque la privacy delle persone sarà fondamentale inviare lettere di presentazione e Cv dei nuovi assunti per valutare come si è comportata l’AI nei processi di assunzione.
Il ruolo delle aziende sarà dunque fondamentale nella lotta a sconfiggere questa falla dell’Ai che rischia di rivelarsi ancor meno imparziale di eventuali esseri umani condizionati da qualche vantaggio nella loro scelta. Servirà poi una seguente valutazione e riflessione da parte della stessa Bias che andrà, con persone di competenza, a migliorare i processi legati all’algoritmo. Senza scomodare pareri legati a film oppure opere di fantascienza, siamo già nel futuro.