Una carriera fenomenale, una famiglia bellissima e un presente luminoso, Luca Zingaretti però ha un grosso rimpianto: qual è l’errore che ha commesso.
L’11 novembre 2024 Luca Zingaretti compie 63 anni e lo farà come sempre attorniato dalle persone che lo amano e che lui ama di più. Quello di quest’anno sarà un compleanno speciale, poiché è quello in cui ha la fortuna di festeggiare un traguardo a lungo inseguito: l’uscita al cinema del suo primo film da regista, La casa degli sguardi.
L’attore si era già cimentato dietro la cinepresa per portare a termine gli ultimi tre episodi de Il Commissario Montalbano, un’esperienza che gli è piaciuta molto e che gli ha permesso di capire che avrebbe potuto creare qualcosa ex novo: “Nel 2019 avevo sperimentato la regia televisiva – spiega a ‘Nuovo Tv’ – con Il Commissario Montalbano, per tre episodi, per sostituire il mio amico Alberto Sironi che era malato: lì mi sono reso conto che avrei potuta farla anche al cinema”.
Il suo primo film è la dimostrazione che aveva ragione, la pellicola ha convinto tutta la critica che è rimasta particolarmente colpita dal talento di Zingaretti dietro la cinepresa, specialmente perché stiamo parlando di un’opera prima. La casa degli sguardi è un film drammatico, che punta a mostrare in che modo la vita possa offrire sempre una seconda chance se la si vuole cogliere, ma soprattutto sottolinea l’importanza dei legami e della famiglia.
In una recente intervista il settimanale ‘Nuovo Tv’ si sofferma proprio sulla delicatezza con cui Zingaretti ha tratteggiato il rapporto padre-figlio che è centrale nella storia del suo film e come questa attenzione sui legami familiari non sia certo una novità. Sposato ormai da diversi anni con la collega Luisa Ranieri, Luca è padre di due bambine ed è innamoratissimo della sua famiglia: “Per me è un rifugio, un alimento, è un po’ il posto dove tutto comincia e tutto finisce”.
Osservando la vita professionale e privata di Zingaretti e ripercorrendone la carriera si può pensare che non abbia alcun rimpianto, ma non è esattamente così. Ai microfoni del settimanale ammette che in gioventù era spesso inquieto e prendeva delle decisioni di getto, questo lo ha portato in un’occasione in particolare a non apprezzare quanto aveva ottenuto.
Il riferimento è ovviamente al ruolo ne Il Commissario Montalbano, quello che lo ha reso noto e amato da tutti, ma anche quello che in un certo senso lo ha limitato relegandolo ad essere visto come “L’attore di…”. Per la prima volta Luca ammette di sentirsi un po’ ingrato per come si è comportato: “In passato mi sono posto il problema di essere stato poco generoso nei confronti di qualcosa che mi ha dato tanto…Posso dire che sono stati 20 anni meravigliosi, non tutti vissuti come avrebbero meritato: per natura sono inquieto e a metà serie ho cominciato a scalciare per andarmene”.
Riflettendoci oggi ad anni di distanza, Zingaretti si è reso conto di aver sbagliato e che avrebbe potuto e dovuto dare maggiore riconoscimento a quel ruolo: “Oggi invece, guardandomi indietro, mi pento di quella irrequietezza. E di non aver goduto fino in fondo di quell’esperienza”.