Rientra l’allarme in Italia dopo il caso in Veneto che si temeva fosse autoctono. Nelle ultime ore arriva il chiarimento.
Dall’analisi epidemiologica dell’ULSS o Scaligera (Verona), portata avanti in sinergia con il Servizio Igiene e Sanità Pubblica è emerso che il paziente era stato in un’area a rischio senza averlo dichiarato.
Pochi minuti prima dell’arrivo della notizia, l’infettivologo Massimo Galli ai microfoni di Notizie.com, aveva espresso le sue perplessità sul caso. “Non si possono che avanzare delle ipotesi, prima di considerarla una ripresa autoctona della diffusione tra le zanzare, cosa che ritengo improbabile, c’è da pensare a una malaria da valigia e cioè a un’importazione della zanzara carica che poi ha trovato il modo di infettare la persona colpita. Non è la prima volta che capita di avere casi cosiddetti criptici e su qualcuno non si è mai riusciti a dare una spiegazione, una definizione”.
In Italia non si verificavano casi di malaria autoctoni dagli anni Settanta e per questo era subito scattato l’allarme. Ma dopo i controlli è rientrato.
Per quanto riguarda il possibile sviluppo di un’epidemia Massimo Galli ha spiegato: “Si tratta di un vivax, teoricamente potrebbe più facilmente riaffermarsi. È successo in Grecia qualche anno fa, per esempio, dove si verificò un’epidemia autoctona. Bisogna identificare la popolazione di zanzare autoctone, nate e cresciute qui, che siano in condizione di causare questa malattia. In linea teorica ce ne sarebbero, ma che questo si traduca facilmente in una ripresa della presenza della malattia nel nostro paese, anche se si tratta di vivax, non è così ovvio.”
I consigli dell’esperto sul caso di malaria
Il noto infettivologo ci è andato cauto fin da subito e l’esperienza gli ha dato ragione: “Consigli? Sarebbe bello capire, attraverso inchiesta epidemiologica, come c’è arrivata questa infezione da vivax. L’altra questione è tener conto che non è una cosa così infrequente, le persone malate non sono così poche per i viaggi che sono un fattore importante. Molto meno è gravoso in questo senso l’arrivo di immigrati che ora che si sono fatti tutto il viaggio dai luoghi dove la malaria è endemica, alle nostre spiagge, il vivax non c’è più, la malattia ha fatto il suo corso”.
Quando gli mettiamo di fronte le parole di Roberto Burioni, che aveva sottolineato: “Se confermato è un guaio che neanche vi potete immaginare“, Galli risponde: “Bisogna veramente capire ancora molte cose prima di fasciarsi la testa, non è la prima volta che in tempi recenti è capitato qualcosa di questo genere. Bisogna andare a capire da dove arriva”.