Lo “slang” confonde gli italiani, il presidente della Crusca D’Achille: “Cringe? Non condanniamo i giovani”

La Generazione Alpha, cioè quella dei ragazzi nati dopo il 2010, sta sconvolgendo la lingua italiana, contribuendo a creare un nuovo vocabolario a fronte dell’introduzione di tanti nuovi inglesismi e sigle. I più grandi si confondono, ma cosa ne pensa l’Accademia della Crusca?

La piattaforma di corsi di inglese Preply ha rivelato quali sono i 20 slang più utilizzati andando ad analizzare i volumi di ricerca. Ne è uscito un quadro destinato a confondere sempre di più soprattutto gli anziani.

un ragazzo e il nonno divisi da due smartphone
Slang della Generazione Alpha confonde gli italiani, il Presidente della Crusca: “Cringe? Non condanniamo i giovani” (Notizie.com)

Secondo lo studio al primo posto c’è “Cringe”, una parola che sta a significare qualcosa di imbarazzante e che sfiora il milione di ricerche su Google durante l’ultimo anno. Questa la classifica completa:

  1. Cringe: qualcosa di imbarazzante
  2. NPC: personaggio “non giocatore”
  3. Glow Up: cambiamento in positivo
  4. Bae: un termine affettuoso che arriva dall’espressione inglese “Before Anyone Else”
  5. Ratio: un’opinione che sui social ottiene più risposte che “mi piace”
  6. Dissing: critica o insulto pubblico
  7. Ghostare: interrompere i contatti con qualcuno sparendo all’improvviso
  8. Sus: sospetto
  9. Karen: donna presuntuosa ed esigente
  10. Chad: uomo stereotipatamente attraente

Il presidente dell’Accademia della Crusca, il professor Paolo D’Achille, ha parlato ai microfoni di Notizie.com evidenziando la grande confusione che ruota attorno a questi termini, ma anche che non è giusto demonizzare i giovani per l’uso che se ne fa sui social network. Il linguista apre a una possibilità di rinnovamento, ma chiude all’ingresso di questi termini, e di qualsiasi inglesismo, nel linguaggio che lo Stato deve utilizzare per comunicare con i suoi cittadini.

Cosa pensa l’Accademia della Crusca sugli slang dei giovani?

Quand’è che una lingua invade un’altra? È davvero solo colpa dei giovani? Cosa dobbiamo fare per integrare gli anziani? Sono tutte domande che sicuramente vi sarete fatti anche voi almeno una volta, di fronte all’avanzare dei tempi. Il professor Paolo D’Achille si dimostra, invece, decisamente più aperto a nuove frontiere: Una lingua entra in un’altra quando ha un prestigio maggiore in determinati campi. Non c’è dubbio che noi per quanto riguarda la tecnologia, per fare un esempio, guardiamo all’inglese e questo è normale. Si devono tradurre determinati termini quando lo Stato parla con i cittadini, non dobbiamo metterci a sindacare gli usi giovanili che vanno sui social e su questo sarei più tollerante. Fatto sta che rimane una mancanza di interazione generazionale con i giovani che stanno in un mondo linguistico differente. Un cambiamento di cui prendiamo atto”.

un colosseo in miniatura e un dizionario di italiano
Cosa pensa l’Accademia della Crusca sugli slang dei giovani? (Notizie.com)

Come visto, la parola più inflazionata è Cringe e anche su questa D’Achille non usa giri di parole: “Su Cringe c’è stata una scheda che facemmo tra i neologismi un po’ di tempo fa, parola usata tra i giovani e di origini inglesi. Ci fu una grande reazione negativa da parte del pubblico, fomentata dai giornali sul fatto che avevamo accettato questa parola nell’italiano. Sono contento di quel servizio perché era effettivamente una parola poco compresa che andava spiegata”.

“Negli altri casi si tratta spesso, come capita nell’inglese, di sigle oppure di accorciamenti parole tronche. Le sigle sono particolarmente ostiche per noi italiani che seguiamo la lingua originale come per esempio Aids che non ha una corrispondenza italiana, dove parliamo di sindrome da immunodeficienza acquisita. Inoltre vanno considerati i differenti temi di pronuncia delle lettere”, conclude il presidente dell’Accademia della Crusca.

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