La prima decisione politica di Donald Trump potrebbe essere l’uscita dall’accordo di Parigi sul clima. Quali saranno le ripercussioni sul resto del mondo.
Ce lo siamo chiesti pochi giorni fa e oggi abbiamo avuto la risposta: la prima decisione politica del neo presidente eletto Donald Trump potrebbe essere proprio il ritiro dell’accordo di Parigi sul clima.
Il 20 gennaio, giorno dell’insediamento alla Casa Bianca, potrebbe segnare un giorno importante per il mondo intero: quello in cui Trump firmerà l’ordine esecutivo per la fuoriuscita dall’accordo sul clima di Parigi. Le ripercussioni potrebbero essere gravi in tutto il mondo, perché gli Usa sono una delle potenze industriali al mondo a emettere più gas serra.
La notizia arriva dal Wall Street Journal, che cita fonti vicine al presidente eletto, ricordando che Trump si era già ritirato dall’accordo durante il primo mandato nel 2019. Il suo successore Joe Biden aveva aderito nuovamente all’intesa con ordine esecutivo firmato nel giorno del suo insediamento.
Il provvedimento sarebbe già stato emesso e pronto per la firma. E la conferma è arrivata alla vigilia dell’apertura della Cop29 di Baku, a cui Donald Trump non parteciperà. Mentre le più grandi organizzazioni ambientaliste mondiali lanciano continui allarmi sul cambiamento climatico, la notizia degli Usa fuori dagli accordi di Parigi fa ancora più rumore.
Il segretario generale Onu Antonio Guterres ha lanciato un nuovo appello ad agire dubito perché si sta avvicinando un punto di non ritorno. L’aumento della temperatura rispetto ai livelli pre-industriali sta per superare 1,5 gradi che era stato fissato come obiettivo da non superare nell’accordo di Parigi 2015.
Campanelli di allarme sono sotto gli occhi di tutti: le alluvioni, le inondazioni, gli incendi, i ghiacciai che si sciolgono, hanno conseguenze tragiche ma le politiche ambientali in tutti i Paesi del mondo non accelerano affatto.
Donald Trump in campagna elettorale lo ha detto chiaramente in campagna elettorale: “Drill, drill, drill”, che vuol dire “trivella, trivella trivella”. Quindi petrolio e gas: fonti fossili che permettono agli Usa di essere autosufficienti nel settore energetico e anche un Paese esportatore. Ma che allo stesso tempo aumentano l’effetto serra e le sue conseguenze che abbiamo potuto vedere a Valencia.
Il presidente Usa ha definito il cambiamento climatico “una delle più grandi truffe della storia”. I dati diffusi da Compernicus Climate Change Service, servizio dell’Ue, ha certificato che il 2024 è stato l’anno più caldo mai vissuto sulla Terra e che sforerà il limite di +1,5 gradi di aumento delle temperature.
Secondo gli ambientalisti, con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, il mondo dovrà affrontare un nuovo passo indietro delle protezioni climatiche ed ambientali. “Dobbiamo appoggiarci alle intersezioni tra giustizia climatica e protezione della democrazia”, ha fatto sapere Greenpeace, come scritto su queste pagine nei giorni scorsi. “Sappiamo che ansia, rabbia e tristezza si stanno insinuando in questo momento, lo sentiamo”.