Sono state introdotte delle novità dal Governo per quanto riguarda l’Assegno Unico Universale e il bonus asilo nido: cosa cambierà nel 2025.
Il Governo, attraverso la Legge di Bilancio 2025, ha deciso di introdurre delle novità per quanto riguarda l’Assegno Unico Universale, riconosciuto ai nuclei familiari con figli a carico sino al compimento di 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili.
Con i cambiamenti introdotti dalla Manovra, che verrà approvata nelle prossime settimane dopo l’iter parlamentare, potrà allargarsi la platea dei beneficiari del bonus asili nido che adesso potrà essere richiesto anche da molte famiglie che percepiscono anche l’Assegno Unico e che in precedenza non potevano accedere. Vediamo quali sono le novità e come sarà possibile richiedere entrambi i sostegni.
Assegno Unico Universale, novità per il 2025: cosa cambia per i percettori
Nonostante alcune voci che parlavano di una possibile abolizione dell’Assegno Unico Universale, il Governo ha deciso di confermare il sostegno introducendo anche delle novità per i percettori, come stabilito nella nuova Legge di Bilancio che dovrà essere approvata in via definitiva entro la fine dell’anno.
In particolare, l’esecutivo ha deciso di eliminare dal calcolo dell’Isee le somme percepite dai beneficiari dell’Assegno Unico, che a breve riceveranno la mensilità di novembre, così da facilitare l’accesso ad altre agevolazioni e bonus, come il bonus asili nido, ossia il contributo rivolto alle famiglie con figli da 0 a 3 anni per sostenere le spese delle rette di frequenza degli asili pubblici o privati o per le forma di assistenza domiciliare in caso di figli affetti da gravi patologie croniche. Il contributo in questione sino a 3.600 euro annui, difatti, è calcolato in base all’Isee.
Non solo, sempre attraverso la Legge di Bilancio, è stato eliminato il requisito, per le famiglie con almeno due figli ed un reddito inferiore ai 40mila euro, della presenza di un altro figlio con meno di 10 anni per accedere al contributo aggiuntivo di 600 euro che portava il bonus al massimo di 3.600 euro all’anno. L’importo, dunque, varierà solo in base alle fasce Isee e nel calcolo non si terrà conto delle somme percepite per l’Assegno Unico Universale. Le famiglie con un reddito sino a 40mila euro, dunque, otterranno un bonus per un massimo di 3.600 euro all’anno, pari a circa 327 euro al mese, mentre per i nuclei con un Isee oltre i 40mila euro, il contributo massimo scenderà a 1.500 euro all’anno (circa 136 euro al mese).