“Useremo la forma armata per colpire gli interessi di Israele”: la lettera minatoria al ministro Antonio Tajani. Tassinari (FI): “Alzare il livello di guardia”.
La lettera “di avvertimento” è firmata dal Global Movement against the nazi-zionist terrorist state of Israel. Il gruppo si è detto pronto a colpire tutti gli interessi di Israele e dunque anche i paesi che la sostengono da lontano. Sale la tensione.
Rosaria Tassinari, deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia dell’Emilia Romagna, ha commentato a Notizie.com la lettera di minacce ricevete dal ministro degli esteri: “La situazione è preoccupante, tanto più che il ministro degli esteri sta lavorando in maniera concreta, anche nella prospettiva della pace, veicolando tanti aiuti nei territori tra il Libano e la Striscia di Gaza. È un atteggiamento grave che va stigmatizzato da un punto di vista negativo”. Una preoccupazione che non si arresta anche a causa dei prossimi appuntamenti politici.
“Sono molto dispiaciuta, anche perché arriva da Bologna dove sono coordinatrice. Ho manifestato subito al ministro Tajani la mia solidarietà, penso che si debba fare quadrato contro queste derive violente sotto il profitto minatorio. Ricordiamo che a Bologna stessa una settimana fa sono stati affissi dei volantini con la Premier Meloni e il ministro Bernini con una mano insanguinata sul viso. Dobbiamo alzare il livello di guardia e individuare i responsabili di questi atteggiamenti minatori che vanno individuati e puniti per quello che stanno facendo”, aggiunge la Tassinari.
La deputata è preoccupata per le evoluzioni dei prossimi giorni, ma comunque fiduciosa nella gestione della situazione da parte delle Forze dell’ordine. “Temo che l’escalation sia legata all’appuntamento elettorale del prossimo fine settimana, domenica e lunedì si va alle regionali in Emilia Romagna. Temo che ci sia un collegamento tra le due cose e questo mi sconvolge. Spero si tratti di atteggiamenti estemporanei e non radicali, me lo auguro davvero. So che le forze dell’ordine faranno le verifiche per individuare i responsabili per vedere di cosa si tratta”, aggiunge.
Ma cosa conteneva la lettera minatoria inviata ad Antonio Tajani? “Utilizzeremo la forza armata per andare a colpire tutti gli interessi dello Stato terrorista di Israele, accusato a livello internazionale di crimini di guerra e genocidio, comprese le sue ambasciate, i suoi musei e tutte le attività e raduni in tutto il mondo”, queste sono le parole contenute all’interno di una “lettera di avvertimento” per il vice premier.
La busta è stata recapitata nell’ufficio di Palazzo Chigi, intestata a un improbabile “Global movement against the nazi-zionist terrorist state of Israel for the liberation of Palestine”. Al mittente troviamo le sigle A.F. e un indirizzo di Bologna.
La lettera prosegue: “Un avvertimento alle autorità dei paesi che sostengono l’entità sionista israeliana, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, alla luce del silenzio globale e del sostegno illimitato al crimine di genocidio contro il popolo palestinese. Crediamo nel diritto del popolo palestinese a vivere sulla propria terra e a continuare la resistenza fino alla liberazione. In risposta ai crimini commesso contro il popolo palestinese, tra l’uccisione fino a oggi di oltre 50mila bambini, donne e anziano innocenti e il ferimento di oltre 200mila persone”.
“Abbiamo formato gruppi di persone di tutte le nazionalità del mondo per difendere i nostri diritti. Di conseguenza, dichiariamo che dal 15 novembre utilizzeremo la forza armata per colpire gli interessi dello Stato terrorista di Israele. In questo contesto invitiamo i governi sopra menzionati a smettere di sostenere lo stato terrorista e ad adottare una posizione neutrale. Esortiamo inoltre le forze e tutti gli individui associati a questa entità a evacuare le posizioni per la loro sicurezza“, così si conclude una lettera che è una minaccia non solo a Tajani ma a tutti gli italiani.
La politica è scesa in campo per sostenere il vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Antonio Tajani, dopo l’arrivo della lettera minatoria. Un attacco che ha ferito tutti gli italiani e non solo, invitando ad alzare l’attenzione su possibili cellule terroriste già presenti sul nostro territorio.
Tutti i soggetti intervenuti sono concordi su due punti. Il primo è quello di dimostrare solidarietà e vicinanza a Tajani, colpito in prima persona da questo attacco, e il secondo riguarda la certezza di non vedere il ministro arretrare per paura o perché tirato in ballo da queste forze terroristiche. Ennesimo attimo di tensione da quando nell’ottobre 2023 è scoppiata un altro acceso conflitto tra Israele e Palestina.
Paolo Emilio Russo, capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Costituzionali, sui social ha sottolineato: “Solo chi non conosce Tajani può pensare che una lettera di minacce, come quella ricevuta oggi, possa intimorirlo o influenzare la politica estera di un grande paese come l’Italia. Solidarietà”.
Anche Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, ha voluto specificare il suo dispiacere per l’evento. Questi ha specificato: “Nessuna intimidazione farà ripensare al governo e al nostro ministro degli Esteri, Tajani, a cui va tutto il supporto e la solidarietà per le minacce ricevute, al sostegno convinto a Israele e alla ricerca di una giusta soluzione per la Palestina per arrivare a ottenere quella pace duratura auspicata per tutto il Medio Oriente. Andremo avanti con coraggio e unità, come abbiamo sempre fatto quando ci siamo trovati a vivere momenti difficili”.
Fulvio Martusciello, capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo, ha specificato anche lui solidarietà, specificando come sia totalmente contrario a quella che è una visione di odio. “Esprimo la mia più sincera e profonda solidarietà ad Antonio Tajani, leader il cui impegno per la pace e la sicurezza internazionale è esempio di coraggio e grande dedizione. Questi atti intimidatori, provenienti da chi cerca di imporre una visione di violenza e odio, non ci spaventeranno né ci distoglieranno dal nostro compito: garantire valori democratici e sostegno ai popoli alleati”.
Per la lettera minatoria ad Antonio Tajani è sceso in campo anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha specificato: “Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà ad Antonio Tajani, oggetto di gravi minacce e intimidazioni. Quello di oggi ai suoi danni è un atto vile e codardo di chi vuole pretendere di far valere le proprie farneticazioni seminando paura. Le istituzioni e il governo non temono le intimidazioni di chi non vuole parlare e si chiude dietro a una lettera”.
Tra chi ha voluto esprimere il suo pensiero c’è anche Renato Schifano. “Esprimo solidarietà per questo atto vile che rappresenta un grave attacco non solo a un ministro autorevole, ma anche ai principi della democrazia e della libertà che il nostro paese difende con grandissima determinazione. Questi atti non sono accettabili, rappresentano un tentativo di minare stabilità e sicurezza delle nostre istituzioni“, così il presidente della Regione Sicilia.
Seguono le conferme di Maurizio Casasco, deputato e responsabile del dipartimento di economia di Forza Italia, che traccia un profilo di Tajani come uomo di spessore e senza paura. Specifica in una nota: “Questo è un atto inqualificabile, grave e pericoloso. Sono certo che Tajani non si farà intimidire e proseguirà il suo impegno. Noi saremo sempre al suo fianco”.
Il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ha voluto sottolineare altri particolari proprio in merito alle minacce: “Un attacco delirante da cui siamo certi che il ministro non si farà intimidire”.