Un organismo così piccolo mette in pericolo il mondo intero: ecco perché quella del plancton ad un passo dall’estinzione è una pessima notizia.
Il plancton, fondamentale per la vita negli oceani e per l’equilibrio del nostro pianeta, sta affrontando una minaccia senza precedenti a causa del riscaldamento globale. Uno studio recente condotto dall’Università di Bristol e pubblicato sulla rivista Nature ha messo in luce come questi piccoli organismi, essenziali nella catena alimentare marina e nel sequestro del carbonio, potrebbero non sopravvivere agli scenari climatici futuri.
Il termine plancton comprende una vasta gamma di organismi viventi, inclusi vegetali microscopici, animali e microrganismi che galleggiano nelle correnti marine. Questi esseri sono non solo la principale fonte di nutrimento per molte specie marine ma rappresentano anche uno dei più significativi serbatoi di carbonio del globo. La loro presenza è quindi cruciale non solo per la biodiversità degli oceani ma anche per la regolazione climatica terrestre.
Attraverso l’analisi delle dinamiche passate del plancton durante l’ultima era glaciale e la simulazione degli scenari futuri basati sul riscaldamento globale attuale, i ricercatori hanno scoperto che gran parte di questi organismi potrebbe trovarsi in grave difficoltà nei prossimi anni. Nonostante in passato il plancton sia stato capace di rifugiarsi nelle acque più fredde per sopravvivere ai cambiamenti climatici, le proiezioni attuali indicano che un adattamento simile sarebbe improbabile con le rapide variazioni della temperatura oceanica previste.
Rui Ying, a capo dello studio presso l’Università di Bristol, ha evidenziato come gli scenari più ottimistici prevedono un aumento delle temperature globali di almeno 2°C. Tuttavia, questo incremento sembra già troppo rapido perché il plancton possa adattarsi efficacemente. Le conseguenze sarebbero devastanti: un collasso della popolazione di plancton avrebbe ripercussioni dirette sull’intero ecosistema marino, influenzando negativamente la vita marina e le risorse alimentari umane.
Nonostante gli accordi internazionali come quello di Parigi mirino a contenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, le analisi recenti suggeriscono che senza azioni immediate e significative si potrebbe presto superare la soglia dei 3°C. Daniela Schmidt dell’Università di Bristol sottolinea come sia imperativo intensificare gli sforzi su scala globale per mitigare gli effetti del riscaldamento planetario.
Lo studio dell’Università di Bristol serve da campanello d’allarme sulla fragilità degli equilibri naturali che sostengono la vita sulla Terra. La salvaguardia del plancton non è soltanto una questione ecologica ma riguarda direttamente il futuro dell’umanità e delle sue fonti alimentari. L’impegno collettivo nella riduzione delle emissioni nocive diventa quindi ancora più urgente alla luce delle nuove evidenze scientifiche.