Nuovi passi in avanti nelle scorse ore per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina: parere favorevole della Commissione ambientale.
“Non è il ponte di Salvini. Sarà un cambio totale di prospettiva”, aveva detto ieri il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. In serata, poi, è arrivato il via libera: parere favorevole alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.
L’ok è arrivato dalla Commissione tecnica di valutazione dell’impatto ambientale. Un parere necessario per il riavvio dell’iter di realizzazione dell’opera. “Le condizioni riguardano, – hanno fatto sapere dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – non solo l’ambiente naturale, terrestre, marino ed agricolo, ma anche aspetti relativi a progettazione di dettaglio per le opere a terra, relativi a cantierizzazione, gestione delle materie, approvvigionamenti, rumore e vibrazioni”.
Salvini ha espresso “grande soddisfazione” in quanto “l’Italia può guardare al futuro”. Nel dettaglio, la Commissione si è pronunciata positivamente sulla compatibilità ambientale del progetto. Le condizioni prescritte dovranno essere ottemperate perlopiù nella fase della presentazione del progetto esecutivo. L’opera era inserita tra le infrastrutture strategiche già dal 2001 e ha seguito la procedura della Legge Obiettivo.
Al parere favorevole del Mase sono seguite però diverse critiche. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) è stato investito da polemiche in quanto alcune relazioni tecnico-scientifiche prodotte sono risultate firmate da dipendenti dello stesso Istituto.
Si tratta però “di esclusiva responsabilità degli autori, ancorché dipendenti dell’Ingv, – hanno chiarito dall’Istituto – con esclusione di qualsivoglia responsabilità dell’Istituto sul loro contenuto e utilizzo. Pertanto, l’Istituto dichiara totalmente estraneo qualsivoglia relazione che, eventualmente firmata da personale dell’Ingv, rappresenta solo il pensiero scientifico degli autori”.
Duro poi il commento di Legambiente, con il presidente nazionale Stefano Ciafani che ha ricordato che quello del Ponte sullo Stretto di Messina “è un progetto che sostanzialmente ancora non esiste, il progetto esecutivo di un’infrastruttura da 13 miliardi di euro”. “Miliardi che potrebbero essere molto più utilmente dedicati per aprire altri cantieri. – ha commentato Ciafani – In Sicilia se io oggi decido di prendere il treno da Trapani per arrivare a Ragusa ci impiego 13 ore, cambiando 4 treni regionali. In Calabria non è molto diversa la situazione”.
Secondo Legambiente La mobilità in Sicilia e in Calabria è in codice rosso. Ciafani ha poi avvertito che l’infrastruttura sorgerà in una zona molto sismica. “Questi allarmi credo che sia importante raccontarli perché si tratterebbe del Ponte più lungo al mondo in una zona molto sismica. – ha concluso il presidente di Legambiente – Non siamo in Giappone, certo, abbiamo le competenze per poter fare delle opere importanti, ma francamente quello è un territorio che ha una serie di problemi sotto il punto di vista naturale che devono essere ultra approfonditi e non derubricati”.