Nelle ultime ore si è acceso il caso attorno a un hotel di Belluno che ha rifiutato una coppia di turisti israeliani considerandoli “responsabili di genocidio”.
La guerra tra Israele e Palestina sta inevitabilmente cambiando il modo di vedere il mondo. Ripercussioni, polemiche e scontri si stanno susseguendo nelle ultime settimane in diverse aree del mondo. Le recenti vicende in Olanda ed in Francia ne sono dimostrazione. E in Italia un caso particolare sta facendo molto discutere.
“Buongiorno, vi informiamo che gli israeliani, che sono responsabili di un genocidio, non sono i benvenuti nella nostra struttura. Quindi se vorrete cancellare la prenotazione, gratuitamente, ve ne saremmo grati“. Così un hotel di Selva Cadore, in provincia di Belluno, ha commentato la prenotazione online tramite Booking. Una notizia che è emersa poche ore dopo la lettera minatoria ricevuta dal vicepremier Antonio Tajani proprio ieri.
A rendere nota la vicenda è stato Bet Magazine Mosaico, il sito della comunità ebraica di Milano. E la notizia ha fatto velocemente il giro del web. Non si tratta del primo episodio di questo genere, visto che uno analogo si era verificato a luglio sempre presto una struttura situata nelle Alpi Venete. La coppia israeliana aveva prenotato e pagato per due notti per inizio novembre per poi ricevere il “no” il giorno prima della partenza.
Dopo aver rifiutato la coppia israeliana, l’hotel è letteralmente scomparso dal web. Sebbene sia su Booking sia direttamente sul sito ufficiale sia possibile prenotare un soggiorno, al momento il personale pare impossibile da rintracciare. Notizie.com ha provato a chiamare più volte, ma il telefono è risultato spento.
La pagina Facebook, che un tempo veniva utilizzata a scopo promozionale in maniera assidua, a oggi è bloccata alla visione del pubblico, mentre sul sito ufficiale e sui vari canali di prenotazione sono stati cancellati i numeri di telefono con la possibilità di prenotare solo telematicamente. Su Google si può trovare un numero mobile che però è ora inesistente. Noi stessi abbiamo provato a chiamare l’hotel senza successo.
In più su TripAdvisor è comparso un annuncio che ha lasciato di stucco tutti: “Siamo venuti a conoscenza di recenti eventi o notizie diffuse dai media, riguardanti la struttura che potrebbero non essere riportate nelle recensioni. Ti consigliamo di cercare ulteriori informazioni su questa struttura se stai organizzando un viaggio“.
In merito al caso dell’hotel si è pronunciato anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che aveva dimostrato grande sensibilità anche nei recenti episodi di maltempo che avevano colpito quella porzione di terra. “In attesa di conoscere qualcosa in più su una notizia che, se sarà confermata, è di estrema gravità, mi sento profondamente turbato e rimango allibito. Il Veneto deve garantire le porte aperte a tutti”, specifica.
Poi aggiunge: “Continuo a sperare che quanto riportato non sia vero, perché l’ospitalità veneta non è di certo questa. Credo fortemente che la nostra offerta turistica debba essere inclusiva, apolitica e decisamente rispettosa di tutti. L’ho sottolineano diverse volte e ribadisco come episodi del genere siano totalmente inaccettabili. Il Veneto non è questo. Da secoli siamo un popolo aperto al mondo e rispettoso dell’identità altrui”.