Luoghi nel mondo in cui il Gps non funziona e che non sono visualizzabili su Google Maps. Perché accade? Ciò che si nasconde è agghiacciante.
Quante volte vi siete ritrovati a “giocare” con Google Maps sfruttando le funzioni Street View o Google Earth per viaggiare da un posto all’altro del mondo stando comodamente seduti sul divano oppure per visualizzare una strada o un luogo prima di visitarlo. Ebbene bisogna sapere che ci sono posti inesplorabili.
Località celate agli utenti, impossibili da esplorare virtualmente. Se si cerca di accedervi si noteranno solo immagini sfocate oppure aree pixelate. Non c’è modo di pulire l’immagine e di fare chiarezza su ciò che non si vede. La curiosità è umana, incontrando uno di questi punti ciechi si avrebbe proprio voglia di approfondire per scoprirne di più ma non sarà possibile. Per motivi di sicurezza o segretezza nemmeno Google Maps può arrivare oltre determinati limiti.
Si tratta di siti di interesse militare o strategico. In questi casi è facile capire come sia meglio che rimangano celati e fuori da occhi indiscreti. Altri luoghi non esplorabili, invece, nascondono segreti più agghiaccianti. Prigioni, residenze reali, isole e case in cui sono stati commessi efferati omicidi. C’è una selezione accurata dei posti che dovranno rimanere sempre e in ogni caso coperti da pixel oppure oscurati.
Niente Gps o immagini di Google Maps con riferimento al Monte Musinè, vicino Torino. Siamo in Italia e intorno a questa montagna circolano tante leggende misteriose. Sembrerebbe che vi accadano fenomeni strani, i primi risalgono al 966 d.C. Le testimonianze parlano del cielo percorso da travi e globi di fuoco ad illuminare la chiesa di San Michele, sembrava fosse scoppiato un incendio.
Da allora bagliori e luci misteriose sono stati avvistati sul monte, nel 1973 vi è apparsa una lapide di metallo scomparsa cinque anni dopo e nel 1978 un escursionista è stato trovato in stato di shock con una bruciatura sulla gamba e una strana storia da raccontare. L’Italia, dunque, ha un luogo segreto oscurato da Google Maps. Altri posti censurati sono il Noordwijk nei Paesi Bassi (ospita la famiglia reale olandese), l’aeroporto NATO Geilenkirchen in Germania e diverse aree della Corea del Nord come imposto dal regime dittatoriale.
Molti siti NATO sono nascosti sulle mappe digitali volutamente per motivi di privacy, sicurezza e per non richiamare un’attenzione indesiderata. Nel Regno Unito è invisibile una casa in Princeport Road a Stockton on Tees. Una vera e propria casa fantasma inesplorabile. Le isole Faroe in Danimarca sono oscurate a metà mentre in Pakistan ad essere censurata è la base aerea di Shamsi.
Poi ci sono le dighe sul Danubio nella Repubblica Slovacca tra i luoghi oscurati, il Parco nazionale del Tantauco in Cile, la struttura della marina francese con sottomarini a Rosnay in Francia e le isole dell’arcipelago russo Severnaya Zemlya sono tutte sfocate sulle cartine digitali. Infine citiamo una parte dei Valencia City a Bukidnon nelle Filippine e il vulcano dell’isola Mindanao sempre nelle Filippine.