Nonostante i progressi tecnologici e i progressi di ogni tipo, la povertà dilaga in Italia e nel mondo. Ma perché un povero “rimane al verde”?
Nel 2023, l’Italia e il mondo continuano a fare i conti con un fenomeno preoccupante: la povertà. Nonostante gli sforzi e le politiche messe in campo, i numeri parlano chiaro e mostrano una realtà difficile da ignorare.
Secondo l’ultimo report dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), poco più di 2,2 milioni di famiglie italiane vivono in condizioni di povertà assoluta, per un totale che sfiora i 5,7 milioni di individui. Questi dati evidenziano una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente, nonostante un lieve incremento dell’occupazione (+2,1% rispetto al 2022). L’inflazione elevata (+5,9%), tuttavia, ha annullato gli effetti positivi che avrebbero potuto derivare da questo aumento occupazionale.
La distribuzione della povertà sul territorio nazionale mostra forti disparità. Il Mezzogiorno d’Italia registra il valore più alto di incidenza della povertà assoluta tra le famiglie (10,2%), seguito dal Nord-ovest (8%) e dal Nord-est (7,9%). Il Centro si conferma la zona con l’incidenza più bassa (6,7%). Queste cifre riflettono non solo le differenze economiche tra le varie aree del paese ma anche la diversa capacità delle regioni di fornire supporto alle famiglie meno abbienti.
Le famiglie numerose sono quelle che soffrono maggiormente: l’incidenza della povertà assoluta raggiunge il 20,1% tra quelle con cinque o più componenti. Ancora più critica è la situazione delle famiglie con tre o più figli minori (21,6%) e delle coppie con tre o più figli (18%). Anche le famiglie monogenitoriali registrano un tasso elevato di povertà assoluta (12,5%).
Particolarmente preoccupante è la condizione dei minori: oltre un milione e 295mila bambini sotto i 18 anni vivono in famiglie in stato di povertà assoluta. Sebbene a livello nazionale la situazione sia rimasta stabile rispetto al 2022, si registrano segnali allarmanti per alcune fasce d’età specifiche.
Oltre alla questione della povertà assoluta si pone quella relativa: nel 2023 erano oltre 2,8 milioni le famiglie italiane a trovarsi in questa condizione. Ciò significa che circa l’8% degli italiani viveva con redditi significativamente inferiori alla media del paese.
L’espressione “rimanere al verde” ha origini curiose ed è strettamente legata alla storia italiana. Deriva dall’antica usanza fiorentina legata alle aste pubbliche dove una candela tinta di verde segnava il tempo per fare offerte; quando questa si consumava fino al colore verde non erano ammesse ulteriori offerte monetarie. Così oggi “rimanere al verde” significa trovarsi senza denaro disponibile.