Per i titolari di partita Iva che beneficiano del regime forfettario, dal 1° gennaio 2025 verrà introdotta una novità: cosa cambia dal prossimo anno.
Sono circa 5 milioni, secondo le ultime statistiche, le partite Iva aperte nel nostro Paese, molte delle quali a regime forfettario. Proprio per quanto riguarda il regime con aliquota ridotta si era discusso in queste settimane di possibili novità introdotte dalla Legge di Bilancio.
Nel dettaglio, si era parlato dell’eventualità di allargare la platea dei beneficiari, ma, stando agli ultimi aggiornamenti sulla Manovra che arrivano dal Senato, nel testo non sarebbero presenti variazioni. Una novità, però, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025 per i titolari di partitiva che beneficiano del regime forfettario, è certa e riguarda le fatture semplificate.
Dal 1° gennaio 2025, entrerà in vigore una novità per i titolari partitiva che beneficiano del regime forfettario, introdotta dalla nuova direttiva comunitaria 2020/285.
Nello specifico, verrà abolito il tetto massimo di 400 euro per l’emissione delle fatture semplificate, tale soglia era stata fissata a 100 euro nel 2013, anno di introduzione di questa tipologia di fatture, poi, nel 2019, innalzato a 400, comprensivi di imponibile e IVA. Dal prossimo anno, invece, tutti i titolari di partita iva forfettaria potranno emettere la fattura semplificata senza limiti di importo. La modifica, però, non riguarda gli altri titolari di partita Iva per i quali rimarrà in vigore la soglia massima di 400 euro per l’emissione delle fatture semplificate.
La fattura semplificata è uno strumento che consente di inserire un numero inferiore di informazioni permettendo, dunque, di semplificare l’emissione e procedere in tempi più rapidi. Uno strumento molto utile in vari settori, come quello della ristorazione. Nella fattura semplificata, bisogna inserire le seguenti informazioni: data di emissione; numero progressivo che identifichi in modo univoco la fattura; dati anagrafici e numero di partita Iva del cedente o prestatore e quelli del cessionario o committente; descrizione della prestazione o dei beni ceduti; ammontare del corrispettivo dovuto con tutte le voci relative.
Infine, ricordiamo che per accedere al regime forfettario, che prevede un’aliquota agevolata del 15% (o del 5% per i primi cinque anni), bisogna rispettare determinati requisiti, ossia ricavi inferiori agli 85mila euro all’anno, soglia alzata rispetto a quella di 65mila euro. In queste settimane, si era parlato di un possibile nuovo innalzamento a 100mila euro, ma secondo gli ultimi aggiornamenti, la modifica non sarebbe presente nella Manovra.