“Certa politica smetta di giustificare”, commenta Meloni. Il video degli scontri a Torino tra studenti e polizia.
Roma, Torino, Napoli, ma anche Milano e Bologna: studenti in piazza in tutti Italia per il No Meloni Day. Manifestazioni in tutta Italia, scontri a Torino, quindici agenti feriti. Imbrattate le foto di Giorgia Meloni e in fiamme un fantoccio del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Attimi di tensione a Torino, dove una parte dei manifestanti ha sfondato il cordone delle forse dell’ordine, scatenando uno scontro davanti alla Prefettura. In piazza, gli studenti hanno esposto striscioni contro il governo Meloni e anche pro-Palestina. “Contro il governo della guerra, dei tagli e delle riforme all’Università”, è lo slogan della manifestazione. Negli scontri 18 agenti dei reparti mobili sono rimasti feriti e portati al pronto soccorso, in seguito all’esplosione di un ordigno rudimentale. Sarebbero rimasti intossicati dalle esalazioni. Danneggiati un Burger King e un McDonald’s.
Al corteo del capoluogo piemontese è tornato il simbolo della P38, come avveniva nei cortei degli anni Settanta, negli spezzoni dell’Autonomia Operaia. Gli studenti hanno bruciato un fantoccio raffigurante il ministro Valditara.
Tensioni anche a Bologna, dove liceali e universitari hanno bruciato il testo della legge sulla scuola e intonato slogan contro la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Qui la protesta riguarda anche la sanità e la violenza di genere. In nessun altra città, Torino a parte, si sono verificanti episodi di violenza.
A Milano è stato organizzato un flash mob durante il quale hanno esposto una bandiera della Palestina. Alcuni hanno indossato maschere di Donald Trump, Vladimir Putin, Benjamin Netanyahu, Elon Musk, Giorgia Meloni e altri esponenti di spicco, con fucili di cartone.
Cortei anche a Roma, dove gli studenti hanno protestato contro l’alternanza scuola lavoro. Anche qui, cori e slogan pro Palestina e un minuto di rumore per Giulia Cecchettin e le donne vittime di violenza. Cinque studenti col volto coperto da foulard tossi, mani tese e manette ai polsi, si sono schierati davanti al cordone delle forze dell’ordine mentre gli altri lanciavano vernice rossa. “Arrestateci tutti/e”, “stop repressione subito” e slogan contro il decreto sicurezza.
“Quanto accaduto oggi a Torino è gravissimo”. Così, il una nota, Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia. Un fatto “sintomatico dell’innalzamento non solo del livello di tensione, ma anche dell’aggressività di questi professionisti del disordine”. Paoloni parla di escalation pericolosa e dell’urgenza di prendere delle contromisure.