Il colosso cinese dell’e-commerce Temu è finito sotto inchiesta dell’Unione europea per pratiche commerciali scorrette e prodotti non conformi.
La piattaforma di e-commerce Temu è la sfidante cinese dell’americana Amazon. È diventata molto popolare grazie ai prodotti super scontati che offre e che arrivano direttamente dalla Cina. Questi stessi prodotti sono finiti più volte sotto la lente delle associazioni dei consumatori, perché ritenuti non in regola con le norme di sicurezza europee e spesso venduti tramite pratiche commerciali scorrette.
In più occasioni le associazioni hanno segnalato Temu alle autorità preposte alla tutela dei consumatori e una nuova indagine nell’Unione europea si è appena aperta. Le ultime segnalazioni arrivano dall’italiana Altroconsumo insieme al Beuc, organizzazione che riunisce le associazioni di consumatori della Ue.
Si tratta della seconda indagine dell’Unione europea nei confronti di Temu in un anno. La procedura è stata avviata per violazione del Digital Services Act (DSA), il regolamento Ue sui servizi digitali, approvato nel 2022, che disciplina le piattaforme online per la condivisione di contenuti e la vendita di beni e servizi. Il regolamento vuole proteggere i cittadini europei dalle attività illegali online, come le truffe, la scarsa trasparenza e anche le notizie false.
La piattaforma di e-commerce Temu era stata già riconosciuta come dalla Ue come Very Large Online Platform (VLOP), per questo motivo è soggetta a tutta una serie di obblighi di tutela dei consumatori, come previsto dal regolamento DSA. A richiedere questo riconoscimento per Temu era stata l’associazione Altroconsumo, che allo stesso tempo aveva anche chiesto di avviare un procedimento sanzionatorio nei confronti dell’e-commerce cinese per danni ai consumatori.
Con la nuova indagine, avviata sempre da Altroconsumo con Beuc, sono state evidenziate le pratiche commerciali scorrette applicate dalla piattaforma e la vendita di prodotti non sicuri, che non rispettano le norme a tutela dei consumatori europei.
Tra le pratiche commerciali scorrette, si segnalano recensioni fasulle dei prodotti in vendita e informazioni ingannevoli, come scadenze di offerte e scarsità di stock e sconti non veritiere. Impossibile, poi, contattare l’assistenza clienti, per la mancanza delle informazioni di contatto o la difficoltà nel trovarle.
Riguardo ai prodotti non sicuri, invece, Altroconsumo ha segnalato 25 prodotti venduti da Temu con gravi carenze in fatto di sicurezza, di cui molti non conformi alle regole nazionali ed europee sui prodotti commerciali. Già in passato, l’associazione dei consumatori aveva denunciato la carente sicurezza di prodotti “sensibili”, come giocattoli per bambini e cosmetici.
Un’altra segnalazione importante riguarda la scarsa chiarezza e la mancanza di trasparenza nei Termini e condizioni di servizio. Le norme sono scritte in modo incomprensibile e soprattutto non sono conformi alle linee guida DSA. L’interfaccia utente di Temu, poi, presenta diversi problemi perché non offrirebbe un ambiente online affidabile. Sono stati individuati diversi “dark pattern” che tramite tecniche ingannevoli non consentirebbero agli utenti di fare acquisti consapevoli. Non è nemmeno possibile tracciare gli operatori commerciali attivi sulla piattaforma.
Infine, risultano complicati i servizi di assistenza ai clienti, di spedizione e resi dei prodotti. Non solo quelli di Temu ma anche degli altri e-commerce cinesi AliExpress e Wish. Ora, la parola passa alle autorità Ue che dovranno decidere se sanzionare la piattaforma.
Il servizio di e-commerce Temu è di proprietà della cinese Pdd Holdings di Shanghai. Nell’Unione europea la piattaforma è attiva dal 2022, dove ha superato i 75 milioni di utenti mensili lo scorso maggio, come segnala Wired. In Italia ha superato i 12 milioni di utenti unici, secondo Statista.