Nel 2025 alcune cartelle esattoriali potrebbero essere cancellate totalmente o in parte: il motivo e cosa accadrà nel dettaglio durante il prossimo anno.
Tra i timori dei contribuenti italiani c’è anche quello di ricevere una cartella esattoriale, ossia l’atto che l’Agenzia delle Entrate – Riscossione invia quando il soggetto ha contratto un debito con l’ente stesso o con altri, come ad esempio le Regioni o i vari Comuni. Per non incappare in sanzioni o ulteriori provvedimenti, è necessario saldare entro 60 giorni dalla notifica della cartella.
Durante il 2025 alcune cartelle esattoriali potranno essere totalmente o parzialmente cancellate in maniera automatica. Questo in virtù della prescrizione e di altre misure che verranno stabilite dal Governo anche attraverso la Legge di Bilancio 2025. Vediamo cosa potrebbe accadere durante il prossimo anno.
Come abbiamo già accennato, durante il 2025 alcune cartelle esattoriale potrebbero essere cancellate del tutto o parzialmente. Nel primo caso ad intervenire è la prescrizione, ossia l’istituto che prevede l’estinzione del diritto alla riscossione da parte dell’ente se non viene esercitato entro uno specifico periodo di tempo.
Il periodo di prescrizione non è il medesimo per le cartelle esattoriali, ma varia dai 3 ai 10 anni in base alla tipologia e solitamente decorre dal 1° gennaio dell’anno successivo rispetto a quello durante cui doveva essere pagata la tassa. Il termine di 10 anni si applica quando la cartella riguarda: crediti Irpef, Ires, Irap ed Iva, l’imposta di registro, catastale o di bollo, ma anche Canone Unico Patrimoniale. Il termine è di 5 anni per tasse come Imu, Tari, multe per infrazioni al Codice della Strada, sanzioni amministrative e contributi Inps e Inail. Infine, se si tratta di cartelle esattoriali per il mancato pagamento del bollo auto, il termine di prescrizione è 3 anni. Ricordiamo che la prescrizione può essere interrotta in qualsiasi momento attraverso un atto interruttivo inviato al contribuente.
Nel 2025, inoltre, potrebbero arrivare delle misure che consentiranno di cancellare la cartella esattoriale parziale. Si tratta del concordato preventivo fiscale che è stato confermato dal Governo che permetterà ai titolari di partita Iva di regolarizzare le proprie posizioni versando un importo minimo. Infine, si ipotizza che nella nuova Legge di Bilancio possa essere inserita la rottamazione-quinquies per le cartelle esattoriali che sono state emesse nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 ed il 31 dicembre 2023. In quella che è stata definita come rottamazione quater, difatti, erano rientrate le cartelle dal 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022.