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Cronaca

Irruzione in una scuola, insegnante aggredita dai genitori: cosa è successo in provincia di Napoli

Published by
Matteo Fantozzi

Alcuni genitori hanno fatto irruzione in una scuola di Castellammare di Stabia aggredendo un’insegnante. Questa ha riportato un trauma cranico e la frattura di un polso.

I fatti si sono verificati giovedì scorso in orario scolastico alla scuola media Salvati che era stata precedentemente premiata dal Ministero dell’istruzione.

Irruzione in una scuola, insegnante aggredita dai genitori (Notizie.com)

Una docente di sostegno è stata colpita all’improvviso da una trentina di genitori infuriati durante il regolare orario di lavoro in casa, un’irruzione inattesa che ha lasciato tutti senza parole. Sul posto erano presenti anche i genitori della vittima che hanno provato a difenderla senza riuscire a evitare i colpi che l’hanno portata in ospedale.

Il Ministero ha specificato in una nota: “In relazione ai fatti gravi che hanno colpito a Sanzano l’Usr della Campania ha disposto un’ispezione per contribuire ad accertare da vicino cosa è accaduto. La scuola è un luogo sacro che va sempre tutelato”. Carabinieri e soccorsi medici sono intervenuti sul posto per evitare il peggio. Ma quali sono i motivi che hanno portato a questa tragica situazione?

Pare che alla base dell’aggressione ci sarebbero delle voci che sono state diffuse sui social network e che avrebbero indispettito i genitori. Si parla di comportamenti tenuti dalla docente verso alcuni alunni che al momento non sono stati confermati.

Aggressione a scuola, alla base un problema da analizzare

Attorno all’aggressione a scuola di una docente a Castellammare di Stabia è esplosa la polemica che ha portato a scendere in campo anche il professor Giuseppe Lavenia, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo.

Aggressione a scuola, alla base un problema da analizzare (Notizie.com)

Lavenia ha specificato: “Questi spazi virtuali, nati in realtà per facilitare la comunicazione, si stanno trasformando in delle fabbriche di paranoia e rabbia collettiva. Forse è arrivato il momento di vietarle per legge, perché troppo spesso diventano teatrini di giustizia fai-da-te, dove non esiste verifica ma solo emotività incontrollata”. E proprio con queste parole l’uomo sembra spiegare alla lettera cosa è accaduto nella provincia di Napoli dove l’insegnante è stata colpita violentemente per alcuni episodi complicati da gestire.

Continuando a parlare dell’episodio è intervenuto ancora il professore, che ha specificato: “A Castellammare si è superato ogni tipo di limite. Una docente è finita vittima di un raid punitivo, scatenato da un’accusa gravissima lanciata senza alcuna prova e amplificata dal tam-tam delle chat di gruppo. Non c’è stato spazio per il dialogo né per il confronto. Solo una rabbia cieca che ha trasformato un sospetto in una condanna”.

Specifica che il rischio è di insegnare ai ragazzi che accusare senza prove e colpire è uno strumento accettabile. Anche perché le accuse mosse alla professoressa non sono state confermate e anche qualora questo avvenisse esistono delle regole e una legge in grado di gestire questi episodi con grande attenzione e senza la necessità di una spedizione punitiva.

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Matteo Fantozzi