Tragedia sfiorata a Napoli, dove non si placa l’allarme violenza giovanile: in provincia lite tra due ragazzini finisce nel sangue.
Accoltellato al parco giochi per un pallone: i protagonisti della triste ed incredibile vicenda avrebbero appena 13 la vittima e 10 anni l’aggressore. Ancora violenza tra giovanissimi, quindi, a Napoli e provincia. Il ragazzino di 13 anni è stato ferito con un coltello ieri sera a Giugliano in Campania, popoloso Comune alle porte del capoluogo partenopeo.
Ancora un tremendo episodio con protagonisti giovanissimi in Campania. Un allarme che non ha mai smesso di suonare, ormai da un mese a questa parte. Tre giovanissimi sono stati uccisi a colpi di pistola tra Napoli e provincia. I presunti responsabili, in almeno due casi, sono coetanei. Abbiamo approfondito la questione nelle scorse ore con un’inchiesta. Stando a
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri intervenuti in ospedale, il ragazzo stava giocando a pallone con altri amici in un parchetto nei pressi di piazza Gramsci quando sarebbe stato avvicinato da un altro ragazzino. Stando ai primi riscontri quest’ultimo, di appena 10 anni, era intenzionato a prendere la palla. Il 13enne si sarebbe rifiutato ed è stato aggredito dall’altro giovane, che lo ha ferito con un coltello alla coscia sinistra.
Il 13enne è poi stato dimesso dopo qualche ora con un punto di sutura dall’ospedale San Giuliano. Sono in corso indagini da parte dei carabinieri della stazione di Giugliano in Campania per ricostruire la dinamica dell’accaduto e identificare l’aggressore. Un’indagine che si preannuncia per nulla facile. Se fosse confermata l’età di appena 10 anni, il bambino sarebbe ovviamente non imputabile.
Le forze dell’ordine stanno indagando a tutto campo sin dalle ore 21 e 15 di ieri, quando sono stati chiamati nel pronto soccorso. Qui era giunto il ragazzino ferito con un’arma da taglio, accompagnato dai genitori. Il giovane ha raccontato che mentre stava giocando a pallone con altri amici in un’area verde era stato avvicinato da un altro bambino che voleva prendere la palla.
Il 13enne si sarebbe rifiutato e così l’altro lo ha colpito con un coltello alla coscia sinistra. Il ragazzino è stato dimesso dalla struttura ospedaliera con un punto di sutura. Tanta paura per il giovane che è subito tornato a casa dai genitori sanguinante per riferirgli dell’episodio accaduto al parco giochi.
“Il primo pensiero va al ragazzino ferito: spero che stia bene. Non voglio puntare l’indice ma faccio un’amara constatazione: credo che la città sia ormai abbandonata. – ha detto don Angelo Parisi, decano dei parroci di Giugliano e Qualiano – La prima esigenza è quella dei controlli, e soprattutto da parte degli adulti”.
Il parroco ha raccontato che i ragazzi giocano e “si intrattengono come è giusto che sia. Ma ci siamo anche noi adulti. Ho chiesto da 15 giorni di potenziare l’illuminazione ma finora senza avere alcuna risposta. Cosa fare? Anche questa volta si accenderanno i riflettori ma dopo il clamore bisognerà fare qualcosa. Occorre un maggiore impegno, da parte di tutti. Anche della Chiesa perché abbiamo il dovere di essere accanto a questi ragazzi e non lasciarli da soli”.
“I genitori del bambino di dieci anni di Giugliano che gira con un coltello dove stanno? – ha detto in esclusiva a Notizie.com don Luigi Merola, parroco anticamorra fondatore de ‘A voce d”e creature – Pensiamo a inasprire le pene ai minori, ma se minore sbaglia, ha sbagliato prima l’adulto a non fare al meglio il suo ruolo di genitore. Il treno partito e non ci siamo fatti trovare alla fermata, servono decisioni severe, serve inculcare il rispetto dello Stato“.