Se il cane del vicino non smette di abbaiare si possono far applicare le regole condominiali che prevedono multa più reclusione.
La normativa è chiara, chi vive in un condominio deve rispettare gli altri condomini e le direttive del regolamento condominiale. In caso contrario dovrà assumersi le responsabilità delle proprie azioni e accettare le conseguenze che potrebbero prevedere anche la reclusione in carcere fino a 18 mesi.
Gli uomini parlano, i cani abbaiano. Si tratta di un’esigenza per comunicare i propri bisogni e i propri sentimenti e per cercare un contatto con l’altro. Gli amici a quattro zampe abbaiano per paura, tristezza, eccitazione o per dare l’allarme. Il proprietario ha il compito di interpretare l’abbaio e farlo terminare in fretta soprattutto se vive in un condominio. Per quanto sia comprensibile che il cane del vicino possa abbaiare nel corso della giornata, sarà difficile accettare che l’abbaio duri per ore e che accada frequentemente di notte, quando si vorrebbe dormire.
Da buon condomino si potrebbe cercare un dialogo con il proprietario del cane per capire qual è il problema e invitare caldamente a risolverlo per il quieto vivere. Una risoluzione pacifica è auspicabile ma purtroppo le teste non sono tutte uguali. Si potrebbe arrivare ad uno scontro accesso sulla questione ma non serve. C’è un regolamento condominiale che risolve la grana, basta farlo attuare.
Per un cane che abbaia non si finisce in galera a meno che non sussistano altre condizioni aggravanti. Andiamo per gradi nel conoscere la normativa. Come detto la ricerca di un dialogo senza coinvolgere amministratore o altre Autorità sarebbe consigliabile. I vicini stanchi dell’abbaiare del cane possono agire solo al verificarsi dell’inquinamento acustico specialmente nelle ore serali e notturne. L’articolo 659 del Codice Penale stabilisce che si può richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine per gli strepitii degli animali.
A procedere con la denuncia l’amministratore di condominio dopo essere stato informato dei fatti. Qualora le Forze dell’Ordine accertassero la veridicità della denuncia allora potrebbero multare il proprietario del cane con una sanzione fino a 309 euro e procedere con l’arresto fino a tre mesi. Nello specifico, le ripercussioni si possono mettere in atto solo a condizione che l’abbaiare superi le soglie di tollerabilità ossia i 5 decibel dalle 6.00 alle 22.00 e i 3 decibel nelle ore notturne.
Se il fonometro indica cifre superiori allora si potrà fare intervenire la Polizia o i Carabinieri. Da verificare, però, che il regolamento del proprio condominio non applichi criteri differenti. Le conseguenze sarebbero ancora più gravi se oltre alla denuncia per disturbo alla quiete pubblica si aggiungesse una denuncia per maltrattamenti verso l’animale o di indifferenza alla cura. L’amministratore rivolgendosi alla ASL e ai servizi veterinari locali segnalando un possibile reato di maltrattamenti farebbe scattare una procedura che se confermasse l’azione illecita porterebbe la sanzione tra i 5 mila e i 30 mila euro e la reclusione dai 3 ai 18 mesi.