La tragedia di ieri avvenuta ad Ercolano ha fatto partire indagini serrate da parte di Procura e carabinieri: si indaga per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Sono tante, troppe. Sfuggono ai controlli a tappeto e, anche se individuate, chiudono per riaprire poco dopo in un altro capannone, un garage, un deposito, un appartamento. Il flusso è continuo e non deve fermarsi, specie in questo periodo dell’anno.
Tutto dev’essere pronto per il periodo di Capodanno. Così, in spregio a qualsivoglia normativa sulla sicurezza sul lavoro, si arruolano giovani senza esperienza, extracomunitari pagati poco e niente disposti a mettere le mani sulla polvere pirica. Stipata anche in medie o grandi quantità per confezionare fuochi d’artificio. Non è un mercato scoperto appena ieri con la tragedia di Ercolano, anzi.
Sulle tracce di queste fabbrichette abusive ci sono giorno e notte in questo periodo le forze dell’ordine. Tra non molto scatteranno sequestri di quintali, tonnellate di botti illegali. Prodotti pericolosi, artigianali, senza alcuna certificazione, destinati alle bancarelle, o alla vendita sottobanco, che spunteranno come funghi nelle strade di tutta la Campania. Prima ancora, però, stanno sorgendo le fabbriche abusive e improvvisate.
Come quella che ieri è esplosa ad Ercolano, e che non ha lasciato scampo a tre giovanissimi. Era il loro primo giorno di lavoro. Sul caso stanno indagando i carabinieri e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e di disastro colposo. A perdere la vita sono stati un ragazzo di 18 anni di origine albanese, Samuel Tafciu, e due sorelle di 19 e 24 anni, Aurora e Sara Esposito.
Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione. La salma è stata recuperata e poi trasferita al II policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico. Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime. Ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
Secondo quanto appreso da Notizie.com già prevista una stretta sulle fabbriche illegali e killer, che coinvolgerà anche i reparti specializzati di carabinieri, polizia di stato e guardia di finanza. Nelle prossime ore è previsto un punto della situazione presso la Prefettura di Napoli.
Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio. Si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti. La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano. Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio.
L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone. Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.
“Davanti a una simile tragedia dobbiamo dirlo chiaramente: tutti coloro che hanno visto e non hanno denunciato sono in qualche modo corresponsabili. – ha detto il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto – Pensare che un laboratorio illegale di fuochi d’artificio potesse esistere all’interno di un appartamento senza che nessuno intervenisse e’ qualcosa che non riesco a spiegarmi”.
L’area che conduce al luogo dello scoppio è stata chiusa al passaggio pedonale e veicolare per consentire le operazioni ai carabinieri e ai vigili del fuoco. Una scuola per l’Infanzia vicina al luogo in cui è avvenuta la tragedia, questa mattina, è rimasta chiusa in via precauzionale. Due abitazioni attigue alla fabbrica sono state evacuate. Si tratta di due nuclei composti da 10 persone.