Immigrazione illegale e patriarcato: le parole del ministro Giuseppe Valditara hanno scatenato una bolgia di polemiche nella giornata dedicata alla Fondazione Giulia Cecchettin.
Il giorno dell’inaugurazione della Fondazione Cecchettin ha visto numerosi interventi, ma alla fine quello fuori dal coro, che ha spiazzato tutti, è stato il più citato. Nel suo discorso Valditara ha messo in relazione la violenza sulle donne e l‘immigrazione illegale. Ma Giulia è stata uccisa da un ragazzo bianco, italiano e considerato da tutti il classico cittadino “per bene”. Il ministro ha poi fatto una considerazione sul patriarcato come un qualcosa di totalmente dimenticato nel 1975, grazie a una riforma.
Parole, le sue, che hanno alzato un polverone e indispettito le opposizioni, pronte a prendere la palla al balzo per fare anche altri discorsi non collegati direttamente al concept di questa giornata.
Anche perché a intervenire non è stato solo Valditara, come sembra da quanta attenzione ha attirato, ma anche tra le altre personaggi del mondo della politica come Maria Luisa Pellizzari, dello sport come Federica Pellegrini e del giornalismo come Gaia Tortora che avrebbero meritato maggiore risonanza.
Fondazione Cecchettin, la gaffe di Valditara e la mission dell’organizzazione
“Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendente da un’immigrazione illegale“, così conclude il suo racconto Valditara puntando il dito in una direzione per molti sbagliati.
Lo fa capire la sorella di Giulia Cecchettin, una ragazza uccisa l’11 novembre del 2023 ad appena 22 anni da parte del suo ex fidanzato Filippo Turetta in uno dei casi più dolorosi di cronaca nera degli ultimi decenni. Parole le sue che vanno totalmente in direzione opposta rispetto a quelle del ministro.
“Dico solo che forse, se invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e “per bene”, si ascoltasse non continuerebbero a morire centinaia di donne nel nostro paese ogni anno“, specifica su Instagram la ragazza.
Valditara attacca la sinistra che gli risponde, la stoccata della Boldrini
Non solo immigrazione illegale, tra gli argomenti di Giuseppe Valditara c’è anche un attacco diretto alla sinistra nel discorso in videomessaggio all’inaugurazione della Fondazione Giulia Cecchetin: “Non si capisce perché la sinistra la butti sempre in rissa e non sappia ragionare in termini pacati. Impari da Gino Cecchettin che ha parlato di confronto sulle idee”.
Passa poi a negare il Patriarcato appellandosi alle leggi e non rendendosi conto di una situazione ancora decisamente in bilico in Italia sotto questo punto di vista: “La società fondata sul potere giuridicamente e gerarchicamente sovraordinato del padre non esiste più dalla riforma del 1975“.
Subito sono arrivate le risposte dell’opposizione, con Elena Bonetti, vicepresidente di Azione, che non fa giri di parole dai social: “Che vergogna che un ministro dell’Istruzione approfitti di un giorno dedicato alla memoria di Giulia Cecchettin per diffondere idee maschiliste e razziste, per di più riferendole alla nostra Costituzione, in un paese come il nostro in cui le donne devono ancora lottare ogni giorno per sopravvivere alla violenza degli uomini. Ci aspettiamo subito che la maggioranza prenda delle distanze“.
Una stoccata arriva da Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Coordinatrice dell’Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità. “Un intervento imbarazzante, quello di Valditara che si è permesso di fare una lezioncina dimostrando di ignorare totalmente la complessità del fenomeno della violenza maschile sulle donne e negando la matrice patriarcale. Per non parlare di quanto sia stato grave non citare mai né Giulia né l’impegno contro il patriarcato del padre Gino che ha condotto alla nascita la fondazione. Cecchettin che è stata tra l’altro uccisa da un italianissimo e bravo ragazzo. Proprio oggi Valditara ha scelto di strumentalizzare un tema importante per alimentare la propaganda anti-immigratoria dell’ultra destra”.
Scendono in campo anche M5S, Zaia che glissa e la CGIL puntando il dito: “Valditara senza rispetto”
Non solo l’opposizione a rispondere alle parole di Giuseppe Valditara, finito in un vero e proprio vortice di polemiche. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, è intervenuto glissando ma spiegando la sua posizione: “Non commento Valditara, non so nulla di quanto ha detto. Ho un ottimo rapporto col padre di Giulia e come Regione daremo una mano alla fondazione. bisogna aiutare le donne in difficoltà, quello che sta accadendo sui femminicidi è un bilancio da guerra“.
“Si conferma un ministro senza ralcun rispetto del ruolo istituzionale che ricopre. Potremmo ricordargli che il nostro paese ha un numero elevatissimo di femminicidi esattamente frutto della cultura patriarcale da lui negata, potremmo ricordare i dati sulle violenze perpetrate er la stragrande maggioranza tra le mura domestiche e i dati delle nazionalità di chi commette questo, che dimostrano il contrario di quanto dice Valditara”, così in una nota si pronuncia la CGIL che si unisce al banco della protesta per le parole del ministro nel giorno dell’inaugurazione della Fondazione Giulia Cecchettin.
Parole che non sono piaciute nemmeno a Gilda Sportiello, deputata del M5S, che in una nota scrive: “Il Ministro non solo fa dichiarazioni razziste assolutamente infondate collegando femminicidi e immigrati, ma rilancia, rispecchia e dichiara che non esiste il patriarcato, che si tratta solo di una questione ideologica, e che l’obiettivo è consentire a una donna di sentirsi libera sicura e di avere pari opportunità. Valditara da uomo vuole concederci la libertà e consentircela. Ecco questo è il patriarcato: un sistema di poter in cui sono gli uomini a detenere il potere e parlano come lei, scambiando i nostri diritti per vostre gentili concessioni”.