Quando vengono rinvenuti in un condominio o in un’abitazione privata manufatti in amianto, minerale considerato molto pericoloso per l’uomo, bisogna seguire una procedura specifica.
Sono passati quasi 25 anni dall’approvazione della legge 257/92 che ha vietato nel nostro Paese l’uso dell’amianto e la produzione di manufatti contenenti questo minerale, una decisione presa anche, ma solo 13 anni più tardi, dall’Unione Europea.
Può ancora accadere, però di trovare manufatti che contengano amianto all’interno di un condominio o di un’abitazione privata. Cosa bisogna fare in questi casi? Non si deve mai procedere con la rimozione in autonomia, ma è necessario seguire una procedura specifica trattandosi di un minerale pericoloso e riconosciuto come un cancerogeno certo per l’essere umano.
Quando si ritrovano dei manufatti contenenti amianto all’interno di un edificio, come già accennato, bisogna seguire un iter specifico e la mancata comunicazione può portare a pesanti sanzioni da parte delle autorità competenti.
Se i manufatti in questione si trovano all’interno di un’abitazione privata, il proprietario è obbligato a denunciare la presenza all’azienda sanitaria competente territorialmente. Nel caso in cui, invece, la presenza è riscontrata in un condominio, dovrà attivarsi l’amministratore per cercare di risolvere il problema per rimettere in sicurezza lo stabile. Considerato il carattere di emergenza della situazione, l’amministratore non deve attendere l’approvazione dell’assemblea, che comunque dovrà essere subito informata dell’accaduto, e denunciare all’Asl la presenza del minerale pericoloso.
A quel punto, l’amministratore dovrà contattare una ditta specializzata iscritte all’albo nazionale dei Gestori Ambientali per richiedere una valutazione del rischio ed un intervento per la rimozione dei manufatti e la rimessa in sicurezza della zona. Per quanto concerne i costi dell’intervento, se l’amianto si trova in aree ad uso esclusivo di alcuni residenti, saranno questi a farsi carico delle spese. Se, invece, i manufatti sono presenti in aree comuni, i costi verranno suddivisi tenendo conto delle quote millesimali ed i lavori dovranno essere approvati dall’assemblea.
Infine, è necessario sapere che se l’amministratore non provvede a comunicare subito all’Asl competente la presenza di manufatti in amianto rischia sanzioni comprese tra i 2500 e i 5mila euro. Nei casi più gravi possono scattare anche le sanzioni penali per scorretto smaltimento di amianto e mancato adempimento degli obblighi di legge.
La ditta specializzata, dopo aver valutato tutti i rischi, effettuerà gli interventi del caso rimuovendo in totale sicurezza l’amianto o, in alternativa, procedendo con l’incapsulamento o il confinamento dei materiali.