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Cronaca

“Materiale oleoso di ignota consistenza e provenienza”, nuovo sequestro per l’ex Ilva. La terribile ipotesi: inquinamento delle falde acquifere

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Francesco Ferrigno

I carabinieri del Noe durante un sopralluogo hanno effettuato la scoperta: materiale sconosciuto al di sotto di un impianto dismesso dell’ex Ilva di Taranto.

Avete visto cosa succede appena arriva un pallone: questa è la forza di questo sport, la gioia, la felicità di questi bambini. Noi abbiamo una responsabilità incredibile”. Parlava così appena due giorni fa Gabriele Gravina, presidente nazionale della Figc, in visita a Taranto insieme a Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia.

“Materiale oleoso di ignota consistenza e provenienza”, nuovo sequestro per l’ex Ilva. La terribile ipotesi: inquinamento delle falde acquifere (ANSA FOTO) – Notizie.com

Gravina ed Emiliano appena due giorni fa hanno visitato il campo di calcio della parrocchia Santissimi Angeli Custodi nel quartiere Tamburi di Taranto, a ridosso dello stabilimento ex Ilva. Un campo simbolo di aggregazione sociale recentemente colpito da un episodio di vandalismo. Appena poche ore dopo, l’area dell’ex Ilva è finita nuovamente nell’occhio del ciclone. A poche centinaia di metri dal campetto i carabinieri hanno individuato e sequestrato un impianto al di sotto del quale si trova “materiale oleoso di ignota consistenza e provenienza”.

Il terribile sospetto è che le sostanze potrebbero aver determinato l’inquinamento dei terreni e della falda. I militari del Nucleo operativo ecologico hanno agito su disposizione della Procura della Repubblica di Taranto. Bisogna ricordare che l’ex Ilva è oggi di proprietà di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. La struttura oggetto del sequestro fino a circa 30 anni fa produceva bramme, un semiprodotto di acciaio da cui vengono poi ricavati coils, ovvero rotoli di acciaio e lamiere.

I carabinieri hanno effettuato un controllo ambientale: la scoperta

Le forze dell’ordine sono entrate nei sotterranei dell’impianto dismesso, il Bra 2. Qui era presente una fossa contenente materiale oleoso. In quegli ambienti si trovavano condotte di rimozione, trasporto e smaltimento del rifiuto. I carabinieri sono giunti a quest’area del siderurgico durante un controllo ambientale. Adesso partiranno accertamenti di varia natura. Per prima cosa bisognerà verificare la consistenza e la pericolosità del materiale stoccato.

Poi bisognerà controllare se il Bra 2 è stato fermato quando ancora la fabbrica era gestione Italsider di Stato, oppure con l’arrivo della gestione privata Riva che l’ha acquisito dall’Iri nel 1995. Ed inoltre: la struttura per le bramme è stata inserita nei programmi di bonifica e di messa a norma che in questi ultimi anni hanno riguardato l’ex Ilva di Taranto? È necessario ricordare che le indagini e le vicende politiche e giudiziarie sulle acciaierie del rione Tamburi di Taranto vanno avanti ormai da circa un decennio.

Due giorni fa, inoltre, un incendio ha divorato un nastro trasportatore. Gli effetti sono stati avvertiti in diverse zone della città a ridosso della fabbrica. “A Taranto la situazione è sempre più insostenibile. – ha detto Valentina Palmisano, europarlamentare del Movimento 5 Stelle – L’incendio al sito siderurgico dell’ex Ilva di Taranto, verificatosi due giorni fa, ha causato un aumento record dei livelli di Pm10 e questo ha costretto il Comune a invitare tutti i cittadini a tenere chiuse le finestre. Le Istituzioni europee non possono ignorare questa emergenza sanitaria”.

La visita a Taranto della delegazione azera

L’impianto è anche continuamente al centro dell’interesse commerciale internazionale. Una delegazione dall’Azerbaigian è giunta nelle scorse ore all’ex Ilva. Si tratta della Baku Steel Company che, come già in precedenza avevano fatto Vulcan Steel e Stelco, ha presentato a settembre una manifestazione di interesse. L’obiettivo sarebbe rilevare tutti gli asset industriali di Acciaierie. L’interesse degli azeri sarebbe finalizzato soprattutto a portare a Taranto il gas per favorire la decarbonizzazione dello stabilimento, come specificato da un bando dei commissari.

La visita a Taranto della delegazione azera (ANSA FOTO) – Notizie.com

I primi interventi che sono stati fatti sono stati quelli per la manutenzione e la messa in sicurezza del lavoro. Io ho molta fiducia nel lavoro che stanno facendo i commissari. – ha detto il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso – Il nostro programma è pienamente rispettato”.

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Francesco Ferrigno