Si parla di gladiatori che combatteranno nuovamente al Colosseo di Roma ed è subito polemica. Scopriamo cosa sta succedendo e quanto c’è di reale.
Airbnb non intende rinunciare all’idea di far tornare il Colosseo luogo di scontri tra gladiatori. Promette a pochi eletti di fare un salto indietro nel tempo tramite simulazioni di combattimenti ma l’Assessore alla Cultura del Comune di Roma non ci sta.
Pensate, il Colosseo, uno dei monumenti più imponenti e visitati al mondo, trasformato in un parco a tema. “Una vergogna” e una forma di “turistificazione” per gli attivisti per l’edilizia popolare, un modo per finanziare progetti di ristrutturazione per il sovrintendente del parco. Come se di turisti ad oggi la grande e incantevole arena non ne avesse abbastanza. Il Parco Archeologico del Colosseo con Palatino e Foro Romano è il luogo della cultura più visitato negli ultimi anni con oltre 12 milioni di visitatori che calpestano un luogo da preservare intatto perché simbolo di storia e della potenza romana.
Un pregevole lavoro di ingegneria e di edilizia risalente al 72 d.C, edificato sotto Vespasiano e inaugurato nell’80 d.C. da Tito con tre mesi di giochi. Lo scopo era chiaro, offrire al popolo pane e giochi lucidi per distoglierne l’attenzione dalla vita politica mantenendo il consenso. Nell’anfiteatro si svolgevano cacce, lotte tra animali, tra uomini e bestie, gare tra gladiatori e messa a morte dei condannati.
Il ritorno dei gladiatori al Colosseo, il progetto di Airbnb
C’è un accordo di sponsorizzazione da 2,3 milioni di dollari tra Airbnb e il Parco che autorizzerebbe il portale online statunitense a promuovere un’iniziativa che ha generato subito polemiche. Pochi eletti potranno partecipare a simulazioni di combattimenti tra gladiatori all’interno del Colosseo di Roma. Secondo Airbnb in questo modo si promuoverebbe un turismo più consapevole mentre per l’Assessore alla cultura Massimiliano Smeriglio del Comune di Roma il maestoso anfiteatro diventerebbe un parco a tema e questo sarebbe inaccettabile.
L’accordo di sponsorizzazione, come detto, è stato siglato e di conseguenza ogni polemica è ormai inutile. A distanza di quasi 2 mila anni il Colosseo ospiterà nuovamente le gare tra gladiatori. Saranno 32 le persone ammesse nell’arena per sfidare compagni guerrieri. Una messa in scena che porterà ad un finanziamento cospicuo di riqualificazione dell’anfiteatro ma la posizione di Smeriglio non lascia spazio all’interpretazione.
“Non possiamo trasformare uno dei monumenti più importanti del mondo in un parco a tema”. Eppure sarà quello che accadrà il 7 e l’8 maggio 2025 dopo l’orario di chiusura del Colosseo. I visitatori selezionati tramite un sistema di lotteria potranno partecipare gratuitamente ad una delle due esperienze di tre ore ma alloggio e trasporto sarà a loro carico. Indosseranno armature storicamente fedeli, combatteranno alla luce delle torce e mangeranno uva, mandorle e melograni.
Una macchina del tempo che Smeriglio vorrebbe fermare. Ha già interpellato l’amministratore delegato di Airbnb e la Soprintendenza per i beni culturali per chiedere l’annullamento dell’iniziativa e di destinare i fondi per la conservazione/restauro del Colosseo senza trasformarlo, però, in un parco giochi. Una richiesta appoggiata dagli attivisti per l’edilizia abitativa ma che sembra non avrà seguito. Che attività immersiva sia, sperando che la promessa di rispettare il monumento sia mantenuta.