La Corte penale internazionale ha emesso dei mandati di arresti nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
La popolazione della Striscia di Gaza sarebbe stata intenzionalmente e consapevolmente privata di cibo, acqua e medicine. Si tratta di crimini di guerra. Per questo la Corte penale internazionale, con sede all’Aia, ha emesso mandati di arresto internazionali a carico del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
Stessa decisione anche per Mohammed Diab Ibrahim Al-Masri alias Deif, funzionario di Hamas, per il suo ruolo negli attacchi del 7 ottobre che hanno scatenato l’offensiva di Israele nella Striscia di Gaza. “Riteniamo sussistano fondati motivi per ritenere che entrambi gli individui (Netanyahu e Gallant, ndr) abbiano intenzionalmente e consapevolmente – si legge in una nota della Cpi – privato la popolazione civile di Gaza di beni indispensabili alla loro sopravvivenza, tra cui cibo, acqua, medicine e forniture mediche, nonché carburante ed elettricità, almeno dall’8 ottobre 2023 al 20 maggio 2024“.
Nel 2023 la Cpi era intervenuta per un mandato d’arresto anche per il presidente russo Vladimir Putin per crimini di guerra. Il capo del Cremlino è accusato di aver trasferito in maniera forzata bambini ucraini in Russia. Nei mesi scorsi, invece, la decisione di procedere contro l’ex ministro della Difesa della Russia Sergej Shoigu ed il generale Valerij Gerasimov per crimini di guerra e contro l’umanità. Così come la Russia, però, anche Israele non ha aderito alla Corte penale internazionale.
Il Tribunale della Cpi ha sede a L’Aia, in Olanda. Ha competenza su crimini di guerra, crimini contro l’umanità, crimini di aggressione e genocidio. I giudici possono incriminare singoli individui. La sua giurisdizione e funzionamento sono contenuti nello Statuto di Roma, siglato da 124 Paesi nel 1998. I mandati di arresto sono quindi validi solo sui territori dei 124 Paesi che hanno aderito alla Cpi. Nel caso in cui si recassero in uno di questi Paesi, spetterebbe allo Stato aderente eseguire il provvedimento.
“La Camera – si legge nel provvedimento odierno – ha ritenuto che la loro condotta abbia portato all’interruzione della capacità delle organizzazioni umanitarie di fornire cibo e altri beni essenziali alla popolazione bisognosa di Gaza. Le suddette restrizioni, insieme all’interruzione dell’elettricità e alla riduzione della fornitura di carburante, hanno avuto anche un grave impatto sulla disponibilità di acqua a Gaza e sulla capacità degli ospedali di fornire assistenza medica“.
Non si sono fatte attendere le reazione ai mandati di arresto. Il Ministro per la Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha condannato la decisione della Cpi. Affermando che si tratta di “una vergogna senza precedenti, ma per nulla sorprendente“. E che “la Corte penale internazionale dell’Aia dimostra ancora una volta di essere antisemita dall’inizio alla fine. Questa è una follia di sistema completa. Sostengo il primo ministro nella guerra giusta. La risposta: applicare la sovranità a tutti i territori di Giudea e Samaria (la Cisgiordania, ndr). Poi l’insediamento in tutte le parti del Paese. E la rottura dei legami con l’autorità terroristica (l’Anp), comprese sanzioni”.
La Procura aveva inizialmente presentato richieste di mandati di arresto per i dirigenti di Hamas Ismail Haniyeh e Yahya Sinwar, entrambi deceduti. Non è certo che Deif sia ancora vivo o sia stato ucciso, invece. Il funzionario è accusato di crimini contro l’umanità di omicidio, sterminio, tortura, stupro e altre forme di violenza sessuale, nonché dei crimini di guerra di omicidio, trattamento crudele, tortura, presa di ostaggi, oltraggio alla dignità personale, stupro e altre forme di violenza sessuale.