Lo sciopero dei treni indetto tra il 23 e il 24 novembre prenderà il via, nonostante le parole del Garante. Saranno ridotte al minimo le fasce di garanzia.
Città per città stanno uscendo tutte le indicazioni, anche se continuano a essere sempre meno i treni garantiti anche nelle fasce calde soprattutto perché tutto il fermo avverrà durante il weekend e dunque non in giornate lavorative.
Nel frattempo si torna a parlare anche della questione legata al Giubileo, su iniziativa della Commissione di garanzia sugli scioperi è stato sottoscritto un protocollo tra le parti. Questo stabilisce che durante i momenti clou del prossimo anno, considerato Santo dalla chiesa cattolica, non ci saranno scioperi. Questo perché eventuali stop potrebbe portare a una significativa diminuzione della partecipazione.
Il suddetto protocollo evidenzia come ci sarà astensione totale dello sciopero durante nove eventi strategici per Roma, comprendendo anche il giorno precedente e quello successivo allo stesso. Al momento, va sottolineato, non c’è firma della Cgil che potrebbe decidere di rimettere tutto in bilico.
Tornando a questo weekend diventa importante rendersi conto che la situazione è sempre più delicata e che molti disservizi potranno paralizzare città italiane importanti.
Tutto confermato per lo sciopero tra oggi e domani, 23-24 novembre, dei treni in Italia. Non è servito l’intervento della Commissione di Garanzia che aveva parlato di violazione della regola di rarefazione oggettiva che vieterebbe di fatto di scioperare due volte nell’intervallo ristretto di dieci giorni.
Ma perché è stato indetto lo sciopero? L’agitazione di oggi e domani è stata spiegata da una nota dell’Usb che sottolinea: “Questo sciopero si colloca dentro la vertenza del rinnovo contrattuale nazionale delle attività ferroviarie, portato avanti da un fronte ampio di sigle. Le associazione datoriali altro non sanno fare che chiedere aiuto alla Commissione di garanzia per provare a fermare l’ondata di grande adesione agli ultimi scioperi”.
A fermarsi sarà tutto il personale delle società del gruppo e delle altre aziende che di fatto operano all’interno del settore ferroviario sul territorio nazionale. Intanto però i cittadini si dividono tra chi è favorevole allo sciopero, considerandolo un diritto di chi lavora in qualsiasi settore, e chi invece è esausto dai disagi provocati da questi continui stop e vede in questo sciopero una scusa per fermarsi.
Sui social imperversano i pareri, ma i sindacati si sono pronunciati senza giri di parole, lottando per quelli che sono i loro diritti.